- Oggi la politica italiana sembra concentrarsi su obbiettivi chiari e circoscritti come il Pnrr, il premierato o il patto di stabilità, alla ricerca di soluzioni concrete che soddisfino i bisogni dell’immediato
- Ma siamo certi che passare da un problema all’altro sia tutto quanto serve alla società e ai cittadini? Nel passato alcuni grandi risultati sono stati ottenuti ponendosi obbiettivi al di là di ogni logica. E forse accanto alla “politica del fare” serve anche una “politica dell’immaginare” concepita come “arte dell’impossibile”
- Se non saremo capaci di alzare gli occhi oltre i singoli problemi quotidiani, il pericolo diventa non solo quello di smarrirsi, ma di naufragare in una depressione che non è solo del singolo, ma di una società intera senza più sogni a guidarla
Ad ascoltare le voci che affollano il dibattito pubblico, si ha spesso l’impressione che l’implementazione immediata di singoli provvedimenti risolverebbe di colpo tutti i nostri problemi. La settimana scorsa pareva che l’attuazione del Pnrr fosse la svolta decisiva nella vita di 60 milioni di italiani; in questa probabilmente discuteremo se l’elezione diretta del premier ci riporterà all’età dell’oro. La prossima chissà: forse il nuovo patto di stabilità tornerà ad essere determinante per la s



