- Le primarie del Pd sono un passaggio necessario per dimostrare che il partito ha ancora una sua vitalità e sono anche, giova ricordarlo, uno dei pochissimi momenti di partecipazione democratica.
- Chiunque vinca le primarie, si troverà in mano un partito senza idee e quasi senza elettori, con una eredità di radicamento territoriale sempre più fragile.
- L’unica speranza di riuscirci è di coinvolgere quello che resta del popolo del Pd, invece che affidare i nuovi assetti soltanto ai soliti dirigenti specializzati in sconfitte.
Le primarie del Pd sono un passaggio necessario per dimostrare che il partito ha ancora una sua vitalità e sono anche uno dei pochissimi momenti di partecipazione democratica. Con tutti i suoi difetti, almeno il Pd lascia scegliere il suo vertice ai suoi iscritti ed elettori. Praticamente tutti gli altri partiti procedono senza congressi, per acclamazione o con procedure opache. Molti si staranno chiedendo: Stefano Bonaccini o Elly Schlein? Per scegliere una risposta bisogna aver chiaro il



