- Il governo russo prima ha ammesso il bombardamento, dicendo che nell’ospedale non c’erano pazienti, ma militari del famigerato battaglione Azov.
- Poi ha negato di aver effettuato il bombardato e accusato le donne incinte fotograte tra le rovine dell’ospedale di essere delle attrici.
- Ma alla fine dei conti, le versioni russe restano poco convincenti e tutte le prove puntano verso un attacco aereo deliberato.
Mercoledì, un ospedale nella città assediata di Mariupol, nell’Ucraina meridionale, è stato bombardato. Tre persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite. La Russia ha respinto le accuse di aver commesso un crimine di guerra arrivate dal governo ucraino, dalle Nazioni unite e persino dal Vaticano. E ha sostenuto che l’ospedale era divenuto una base del battaglione Azov, la formazione ultranazionalista ucraina che difende Mariupol. Ma dopo una giornata di dichiarazioni e ricostruzioni con



