C’è un solo momento dell’anno in cui improvvisamente e senza alcuna competenza mi interesso di oroscopo.

È la prima settimana di gennaio e da quando io e Paolo Fox abbiamo condiviso la peggiore previsione della storia, cioè dal capodanno del 2020 – in cui io mandai un messaggio spam a tutti i miei conoscenti in cui dichiaravo che sarebbe stato “l’anno della svolta” e Fox anticipava che sarebbe stato un ottimo anno per viaggiare, salvo poi ritrovarci chiusi in casa a schivare droplets per i successivi due anni – mi piace fare un piccolo studio comparato di vari astrologi e delle loro previsioni per l’anno che verrà.

Non avendo una routine costante di consultazione degli astri, pratico la pesca a strascico: non so chi sia più o meno bravo (di certo di Fox mi fido poco però, da qualche anno a questa parte), più o meno accurato, non so con quale grado di serietà devo accogliere queste interpretazioni delle stelle, ma quello che posso evincere all’inizio di questo 2024 è che questo sarà l’anno in cui cambierò personalità.

Infatti incrociando alcune disparate interpretazioni scopro che per me e le altre persone del segno del toro gli astrologi si trovano d’accordo su un punto fondamentale: quest’anno per noi cambia tutto.

Un terribile sviluppo

Una notizia terrificante, per una che non ha mai cambiato neanche taglio di capelli. «Cambiare uguale morte», diceva il personaggio di Woody Allen in Mariti e mogli, mentre io progettavo di stamparmi quella frase su una maglietta da indossare giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno.

Tuttavia, mi informano gli astrologi, mi libererò anche della contestuale paura del cambiamento, una zavorra che mi porto dietro da quasi 32 anni e che solo una lobotomia potrebbe scalfire. «Basta paura di cambiare, basta paura di non piacere» dice Simon and the Stars, smontando le basi della mia esistenza.
Chi sono io senza queste due ansie fondative del mio carattere? Ma soprattutto, quale altro tratto della personalità dovrò sviluppare? E piacerà agli altri?

Urano a quanto pare introduce elementi di sorpresa e imprevedibilità nella mia vita, le mie parole meno preferite al mondo insieme a “improvvisazione” e “spontaneità”. Fatti i cazzi tuoi Urano, e se proprio devi introduci dei soldi nel mio conto in banca. Anche Lumpa parla di un “nuovo ciclo di vita” per la gente del toro, spero che si riferisca alle mie piante da appartamento.

Giove resterà con me fino a maggio, non ho capito bene a fare cosa, forse a tenermi la mano mentre facendo respiri lunghi e profondi cerco di evitare l’esaurimento nervoso dovuto a tutti questi cambiamenti in arrivo.
Io nel dubbio mi sono messa avanti e ho già iniziato a dormire malissimo, un problema che Lumpa per fortuna ha già inquadrato: «Agli albori del 2024 tante arrivano un po’ spaventate, con ancora addosso i residui della preoccupazione, dell’aver pensato troppo, dell’aver un po’ perso la fiducia negli altri, o del temerne il giudizio».

Ecco finalmente tre righe in cui mi riconosco appieno, e che mi ricordano la seconda maglietta che ho meditato di produrre davanti a un film: «Ho paura di tutto» grida Diane Keaton nel Club delle prime mogli mentre si ritrova costretta a calarsi da un palazzo con il carrello dei lavavetri, e regalandomi così lo slogan ufficiale della mia vita.

Abbandonare le paure

«Smetti di essere pigra» mi dice invece l’oroscopo di Times of India, eliminando un altro tassello base della mia personalità. Va detto che Times of India mi dice anche che passerò più tempo con gli anziani nel 2024, un’informazione che non so bene come collocare tra i miei progetti di vita ma che accolgo con piacere, sempre nella speranza che uno di questi fantomatici vecchi che frequenterò sia senza eredi e in cerca di qualcuno cui lasciare una piccola fortuna.

Una speranza che si abbina bene anche alla previsione largamente condivisa secondo cui nel 2024 “butterò l’ancora", “metterò radici”, insomma pianterò le tende da qualche parte con l’obiettivo di restarci.
Non so bene come si possa essere più saldamente radicati di così, solo i morti si muovono meno di me, ma mi piace pensare che si riferisca a una casa di proprietà di adeguata metratura, un obiettivo in effetti raggiungibile solo turlupinando un vecchio signore.

Per il calendario cinese intanto siamo entrati nell’anno del dragone, che è notoriamente propizio – prosperità e fortuna sono le parole chiave – ma visti i buoni auspici finiti in malora negli ultimi quattro anni abbiamo imparato a rimanere cauti sulle novità, soprattutto quelle che arrivano dalla Cina.

Eppure, in questo raro momento mistico che inizia e finisce nella prima settimana di gennaio, mi convinco che sia davvero il momento di abbandonare le paure, di andare incontro a qualcosa di nuovo e spaventevole, di cambiare non dico il taglio di capelli ma almeno i calzini con i talloni lisi.

Con la forza dell’autosuggestione e delle due settimane di ferie che si concludono con un sapore agrodolce di nullafacenza, mi affido alle previsioni e mi dico che è arrivato il momento di essere un po’ più impavida, di fare tutte le cose che rimando da anni, di chiamare l’idraulico e capire finalmente perché dalla mia doccia esce solo acqua tiepida.
Cambiare uguale morte, ho paura di tutto, ma l’acqua calda è un cambiamento che accetterei di buon grado.

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