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Nel museo etnologico vaticano è conservato il più antico manufatto amerindio di arte cristiana. Il sincretismo di questo reperto incarna il ruolo ambiguo della chiesa cattolica verso i nativi americani.
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La voce di mons. Wall si unisce a quella dei vescovi canadesi che di recente hanno invitato papa Francesco a porgere scuse formali dopo la scoperta dei resti di 215 minori nativi ritrovati nel giardino di una scuola cattolica a Kamloomps.
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A distanza di nove anni dalla canonizzazione della prima santa amerinda, la chiesa si trova a dover fare ancora i conti con un passato in cui l’evangelizzazione era lessico di un colonialismo spirituale.
Nel museo etnologico vaticano è conservato il più antico manufatto amerindio di arte cristiana: un leggio di legno a forma di conchiglia che apparteneva a Bartolomeo de Las Heras, il frate che evangelizzò le tribù caraibiche con Cristoforo Colombo. Il sincretismo di questo reperto incarna il ruolo ambiguo della chiesa cattolica verso i nativi americani. È emerso anche questo nel vertice dei vescovi cattolici statunitensi, eclissato dalla questione della coerenza eucaristica di Biden. Dopo tre



