E allora questa settimana è arrivata Tatà, da e/o, il nuovo romanzo di Valérie Perrin, l’autrice francese di Cambiare l’acqua ai fiori, che fa il vuoto, parte a razzo, si prende la classifica e si candida ad essere, in contesa con il racconto delle storie della Bibbia di Aldo Cazzullo per HarperCollins, il libro del Natale 2024. E si badi, non si tratta di narrativa sentimentale rivolta al pubblico femminile, perché Valérie Perrin è una narratrice prodigiosa che scrive libri d’intreccio. Avete presente il feuilleton, il romanzo di trama francese, Dumas? Ecco sulla scia di Cambiare l’acqua ai fiori e Tre, Valérie Perrin ci trascina in un intreccio di storie, di personaggi e di colpi di scena raccontati nel suo stile fatto di delicatezza e di profondità, ma anche di ironia. Che succede, dove, quando?

Leggiamo.

2010. Samuel Paty, Simone Veil, Miloš Forman ed Elisabetta II erano ancora di questo mondo, Barack Obama era presidente degli Stati Uniti e, quattro anni prima, Vladimir Putin aveva fatto assassinare Anna Politkovskaja. Il 2010 è stato dichiarato l’anno Francia-Russia. Non so cosa significhi.

Il 2010 è l’anno in cui mia zia è morta per la seconda volta.

Pronto?». «Buongiorno, qui è la gendarmeria di Gueugnon». «Buongiorno».

«Parlo con la nipote di Colette Septembre?».

«Sì».

«Sono il capitano Cyril Rampin. Devo darle una brutta notizia, signora».

«...».

«Sua zia è deceduta».

«Mia zia?».

«Sì, Colette Septembre. Sono qui con l’ambulanza. L’abbiamo trovata priva di vita al numero 19 di rue des Fredins. A prima vista sembrerebbe che sia morta nel sonno, ma stiamo portando le spoglie all’istituto medico legale per le verifiche del caso».

«Guardi che mia zia Colette è sepolta da tre anni nel cimitero di Gueugnon. E abitava in rue Pasteur».

«Ho la carta d’identità sotto gli occhi: Colette Septembre, nata a Curdin il 7 febbraio 1946. Sulla foto è più giovane, ma le somiglia».

«Dev’esserci un errore. Probabilmente è un caso di omonimia».

«Nel suo portafoglio c’è un biglietto su cui è scritto: Persona da contattare in caso di emergenza: mia nipote Agnès, 01 42 21 77 47».

«...».

«C’è anche scritto che vuole essere cremata e riposare accanto a Jean Septembre».

«Jean?».

«Sì. Lo conosce?».

«Era mio padre».

«Fratello di sua zia?».

«Sì. Ma le ripeto che zia Colette è morta tre anni fa».

«Lei dove abita?».

«A Parigi».

«Sua zia ha altri parenti prossimi?».

«Io sono l’ultima... L’unica... E c’è mia figlia, ma...».

«Condoglianze. Quando pensa di poter venire a riconoscere il corpo?».

Rimorire

Dunque: Colette è rimorta, parola che non esiste da nessuna parte. Non esiste il termine rimorire. Colette era una donna senza storia, almeno così crede la nipote fino a quando questa telefonata della gendarmeria non la informa del suo decesso. Il fatto è che Colette, la sua unica zia (Tata, zietta in francese), giace sepolta al cimitero già da tre anni…

Questo è un romanzo raffinato, in cui si intrecciano destini e trame. In quanto parente più prossima tocca ad Agnès andare a riconoscere il cadavere, e non c’è dubbio, si tratta proprio della zia Colette. Ma allora chi c’è nella sua tomba? E perché per tre anni Colette ha fatto credere a tutti di essere morta? È l’inizio di un’indagine a ritroso nel tempo.

Grazie a vecchi amici, testimonianze inaspettate e una misteriosa valigia piena di audiocassette, Agnès ricostruisce la storia di una famiglia, la sua, in cui il destino dei componenti è legato in maniera indissolubile a un circo degli orrori, all’unica sopravvissuta di una famiglia ebrea deportata e sterminata dai nazisti, alle vicende di un celebre pianista e a quelle di un assassino senza scrupoli, alle subdole manovre di un insospettabile pedofilo e al tifo sfegatato per la locale squadra di calcio, il FC Gueugnon.

Il rapper Geolier

New entry al terzo posto per Per sempre di Geolier, Mondadori Electa. Dalle strade di Secondigliano ai primi al palco di Sanremo ai concerti sold out allo stadio Maradona di Napoli. «Il coraggio di un bambino di periferia mi ha dato il rap come arma di espressione e pe mme le parole non devono essere di moda, ma pietre. Pietre quando parlano di strada, pietre quando parlano d’amore, pietre quando parlo di voi, pietre quando parlo di me, che poi ci assomigliammo assaje.»

Il calo del mercato

Si avvicina la stagione ricca di Natale ma intanto nei primi dieci mesi del 2024, il mercato dei libri è calato dell’1,1 per cento, con oltre 12 milioni di euro di vendite di libri in meno. A copie il calo è del 2,1 per cento, con circa 1,7 milioni di copie in meno.

Sono alcuni dei dati di presentazione del mercato trade che inaugura tradizionalmente, il 4 dicembre, il programma professionale di Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria organizzata dall’Associazione Italiana Editori (Aie) alla Nuvola di Roma, all’Eur, dal 4 all’8 dicembre.

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