Anno nuovo, classifica nuova, libri vecchi. Che succede? Succede che al primo posto sta un libro pubblicato quattro anni fa da Newton Compton, nel 2017: La sottile arte di fare quello che c***o ti pare di Mark Manson. Che è un blogger americano molto seguito, autore di manuali di self help che vanno regolarmente nella classifica dei best seller del New York Times.

Succede perché sfiniti dalla pandemia abbiamo bisogno di tale consiglio? Forse, anche. Ma la verità è che quel libro sta vendendo più di tutti gli altri perché lo ha consigliato Fedez nelle sue storie di Instagram. «Se siete in un periodo in cui avete un po’ di ansietta, di attacchi di panico, se avete una crisi mistica, questo è un fott**issimo libro che fa per voi – e di conseguenza anche per me». Più di 7mila persone hanno dato credito al consiglio letterario del rapper milanese. Che ama giocare col marketing. E prendersene gioco. Anche in maniera ironica e situazionista. E questo è un fatto. Che misura anche la sua influenza sul mercato editoriale. Oltre che su quello musicale.

Il libro, che già aveva avuto fortuna, è un manuale dedicato al metodo scorretto, ma efficace, per liberarsi da persone irritanti, falsi problemi e rotture di ogni giorno, grazie all’idea che per affrontare le difficoltà non serva una falsa positività ma un reale riconoscimento delle difficoltà. Per decenni ci hanno ripetuto che il pensiero positivo è la chiave per avere una vita intensa e felice. «Fan***o la positività», chiosa invece Mark Manson.

Il fabbricante di lacrime

Secondo in classifica Fabio Volo con Una vita nuova, Mondadori, debutta in classifica al terzo posto Michel Houellebecq con il fluviale romanzo Annientare, La nave di Teseo, che ci avverte invece che «Avremmo avuto bisogno di meravigliose menzogne.»

Altre due novità. La prima viene dal mondo di Wattpad. Il social network di selfpublishing che consente a chiunque di coronare il sogno di diventare scrittore. Wattpad è una piattaforma online dove tutti possono pubblicare gratis, il cui scopo è di fare incontrare lettori e potenziali scrittori. Il libro, pescato in questo mare magnum di dilettanti, l’ha pubblicato Magazzini Salani.

Si intitola Fabbricante di lacrime, l’ha scritto Erin Doom, nome di piuma che nasconde una autrice italiana. È un romanzo young adult, una favola strappalacrime che si svolge addirittura in un orfanatrofio e racconta il desiderio di una famiglia, un amore impossibile, una sola certezza: non puoi mentire al fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano dagli occhi chiari come il vetro, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini.

La stazione

La seconda è invece è una storia tutta costruita dentro il tradizionale mondo editoriale, e le sue consuetudini, e riguarda il romanzo La stazione di Jacopo De Michelis, Giunti. 857 pagine, non una in più, piene di colpi di scena che mescolano i due generi più popolari, il thriller e il romanzo d’avventura, in un grande e divertentissimo racconto di un assassinio ambientato dentro le viscere della stazione centrale di Milano. Ricordate? Quella dal cui binario 21 partirono dal 1943 al 1945 23 treni diretti ad Auschwitz e ad altri campi di concentramento. 

Questo libro è stato lanciato la scorsa settimana dal critico Antonio D’Orrico su 7 del Corriere come il migliore romanzo di genere dai tempi de Il nome della rosa di Umberto Eco, anni Ottanta, e di Io uccido di Giorgio Faletti, anni 2000. Ogni vent’anni, c’è un evento nel giallo italiano.

De Michelis è il nipote di Cesare, il fondatore della casa editrice Marsilio, lì fa l’editor di professione, ha lanciato e curato in Italia la fortunatissima trilogia Millennium di Stieg Larsson e il giallo nordico. D’Orrico è il critico di punta del Corriere, molto seguito per i suoi gusti dai lettori. In questo caso sono quasi 6mila. Un critico letterario che diventa influencer e vale quasi quanto Fedez. 

Insomma, la prima classifica dell’anno è un prisma, veritiero, delle vie del marketing editoriale contemporaneo. Tra social, piattaforme e persino le pagine culturali di un mezzo tradizionale e antico come il primo giornale italiano. Che ha dato un ottimo consiglio, lo condivido: leggete La stazione, un romanzo fatto di tanti romanzi tenuti assieme con maestria.

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