Cultura

Con la platea vuota Sanremo sarà senza il suo protagonista

©Fabio Ferrari/ LaPresse
©Fabio Ferrari/ LaPresse
  • Nell'anno della platea vuota dell'Ariston vale la pena ricordare che il pubblico di Sanremo è stato un animale unico, diverso da tutti gli altri, difficilmente sostituibile da figuranti come avrebbe voluto il pratico Amadeus.

  • Nel 1955 con l'arrivo della tv i tavolini spariscono. Restano: il casinò, il profumo del gioco d'azzardo, le vetrate liberty, lo smoking, gli abiti da sera. Un'idea di lusso pacchiano messo in satira dai cummenda delle commedie italiane.

  • L'era dei social ci consegna una complicità tra palco, platea e pubblico a casa che non c'era mai stata. O forse, sentirsi più intelligenti dei cravattoni seduti all'Ariston era un vezzo.

Dario Fo buonanima il festival di Sanremo lo odiava. Nel 1969 venne in treno con Franca Rame e gli attori della Grande pantomima di bandiere e pupazzi a fare un Controfestival. Con le canzonette «Il padrone cerca di imporre dei falsi miti», stava scritto nel volantino firmato dal Pci di Imperia. A differenza di tanti (quasi tutti), non cambiò mai idea: «Mi fa un po' pena, è tutto finto, a cominciare dal pubblico ingessato in platea» commentava quarant'anni dopo. Nel cast quella volta c'erano Bo

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