- Il saggio si apre con l’analisi dei tre possibili significati di “democrazia”: come principio di legittimità; come sistema politico; come ideale.
- A livello “macro” la democrazia consente quel che non consente a livello “micro”: l’interazione, civile e su una base di eguaglianza giuridica, tra persone tra loro non simili e anche diseguali sotto molti aspetti.
- Diritto di voto e regola di maggioranza sono i cardini della democrazia politica, e decretano l’originalità della democrazia dei moderni, che «è rappresentativa e presuppone, come sua condizione necessaria, lo Stato liberal-costituzionale, la controllabilità del potere».
Il termine “democrazia” (dal greco demos, “popolo”, e kratos, “potere”) fece la sua prima comparsa in Erodoto. Ma dal III secolo a.C. al XIX ha subìto una lunga eclisse acquisendo un’accezione negativa, mentre il regime politico ottimale è stato definito “repubblica” (res publica, cosa di tutti): Aristotele classificò la democrazia tra le cattive forme di governo; Kant ripeteva una comune opinione definendola «necessariamente un dispotismo»; e dello stesso avviso erano i padri costituenti degli



