- Giovanni Tamburino è stato il magistrato che nel 1974 a Padova ha condotto l’inchiesta contro l’organizzazione neofascista Rosa dei venti.
- Ora, in un libro e con documenti inediti, ha scoperto le connessioni di Gianfranco Alliata con l’eversione italiana. A partire dalla strage di Portella della Ginestra.
- Il capitolo finale del libro, Dalla Rosa dei venti a Portella della Ginestra, si chiude infatti con un’incalzante serie di asserzioni conclusive, frutto di meticolose ricerche anche nel Fondo Alliata riversato all’Archivio storico della Camera dai familiari del principe, dopo la sua morte avvenuta il 20 giugno 1994.
Autunno 1973, Padova, Ufficio istruzione del Tribunale. Giovanni Tamburino, uno dei due magistrati che lo compongono, è al suo primo incarico. Lo convoca l’altro, il capo, che gli dice: «La Procura sta per formalizzare un processo complicato. Se lo tengo io tu dovresti fare il dirigente dell’ufficio. Lo assegno a te». E così, qualche giorno dopo, sulla scrivania di Tamburino piomba una dozzina di faldoni, per imputazioni di associazione sovversiva. Dentro ci sono documenti sequestrati sopratt



