Cultura

Gli scatti mancati dello sterminio e gli album di famiglia delle SS

“La prima neve. Dicembre 1940 a Buchenwald”. Dall’album privato della SS Karl Otto Koch. © Courtesy National Archives
“La prima neve. Dicembre 1940 a Buchenwald”. Dall’album privato della SS Karl Otto Koch. © Courtesy National Archives

I 12 anni di regime nazista coincisero con il boom della fotografia e con uno sforzo senza pari per incoraggiare i tedeschi a dotarsi di una macchina fotografica e creare album famigliari, contribuendo a scrivere la storia della nuova Germania

Quante sono le immagini della Shoah che mostrano le uccisioni di massa in presa diretta, con gli assassini colti in flagrante? Appena una decina. Ce lo dicono le fonti sinora disponibili e i maggiori studiosi dell’argomento. I centri di sterminio di Bełżec, Sobibòr o Treblinka sono una pagina bianca. Non conosciamo fotografie delle camere a gas in azione, né delle operazioni connesse alle uccisioni sistematiche (salvo i quattro scatti clandestini realizzati nell’estate 1944 da alcuni prigionieri

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