Cultura

La vita e l’inquietudine di Graham Greene, un uomo in cerca di sé stesso

Esce ora in Italia la poderosa biografia intitolata Roulette russa. La vita e il tempo di Graham Greene, scritta dall’omonimo Richard Greene. Leggere oggi la vita di Graham Greene è istruttivo per intendere come possa essere ingarbugliato il percorso dello scrittore alla continua ricerca di sé stesso

  • Così, apparentemente, funzionava Graham Greene: come un pescatore d’altura doveva uscire in alto mare, navigare fuori dalle acque territoriali, buttare l’amo in profondità e tornare a casa con la preda.

  • Caduti gli scandali e i pettegolezzi resta, nuda e monumentale, la sua opera. Certo, è indubbio che Greene avesse bisogno di muoversi continuamente per portare linfa vitale ai suoi libri.

  • Greene era uno scrittore convinto davvero che l’azione, la voce, la presa di posizione potessero cambiare le sorti della Storia. Le sue grandi frustrazioni non furono artistiche, ma dovute alla consapevolezza che quasi sempre ciò non accadeva.

Nel 1969 Graham Greene pubblicava uno dei suoi romanzi più belli e meno celebri: In viaggio con la zia. Uno spassoso, ma anche compassato, per non dire borghesissimo racconto di indagine esistenziale. E mentre quel libro riscuoteva grande successo, consacrandolo come uno dei massimi autori inglesi, lui, a sessantacinque anni, era in Argentina con la sua amica Victoria Ocampo a una riunione clandestina di dissidenti anti-peronisti. La mente dello scrittore era altrove, alla ricerca di una nuova

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