cibo

Il paradiso è dei magri

Illustrazione Beatrice Maffei
Illustrazione Beatrice Maffei
  • A partire da radici antiche la condanna della gola ha avuto una particolare rilevanza nella definizione della buona cristiana e del buon cristiano.
  • Tale condanna si ripete ancora oggi, attraverso l’ossessione per il corpo magro, la colpevolizzazione dell’obesità o anche del semplice sovrappeso.
  • Un punto di osservazione giudicante mette malamente in discussione le persone che soffrono di disturbi alimentari e racconta una storia che ancora oggi fa risuonare la propria eco, soprattutto nelle comunità statunitensi. 

Sul tabloid statunitense Globe, nel novembre 2000 fu pubblicato un articolo intitolato “La gente grassa non va in paradiso!” (Fat  People Don't Go To Heaven!). La storia raccontata di seguito a questo titolo di dubbio gusto era quella di Gwen Shamblin, ideatrice del più affermato programma di dieta cristiana del tempo. Shamblin negava di avere particolari doti imprenditoriali, anzi, sminuendo in maniera piuttosto decisa il proprio talento, affermava di sentirsi solamente una bionda sciocca (a d

Per continuare a leggere questo articolo