- Torinese, classe 1938, critico e scrittore (premio Strega nel 2000 con N., romanzo su Napoleone), Ernesto Ferrero è stato anche, nell’ombra, uomo macchina di case editrici e fautore di successi.
- Ginzburg, Morante, Rodari, Del Giudice, Garboli, Calasso, Calvino, Pasolini, Parise, Fruttero & Lucentini: nel suo libro una lunga galleria di personaggi, ombre e luci di oltre mezzo secolo di editoria.
- «Giulio Einaudi, rispetto ad altri capi, era uno che non amava circondarsi di yes man, ma di gente che la sapeva molto più lunga di lui. Voleva lo scontro dialettico, diffidava dell’unanimità».
Giulio Einaudi e Roberto Calasso i capi tribù. Natalia Ginzburg ed Elsa Morante le signore di ferro. Bruno Munari e Gianni Rodari i maghi. Italo Calvino e Primo Levi i prediletti. Goffredo Parise e Leonardo Sciascia gli inquieti. Gianni Celati il jogger che correva da una parte all’altra del globo. Daniele Del Giudice un Conrad volante. Pier Paolo Pasolini e Umberto Eco i mattatori. Nelle memorie di Ernesto Ferrero – nelle sue parole, nella sua voce – la storia dell’editoria italiana di questi



