Fuga e desiderio di salvezza

Nei corpi minori di Bazzi il viaggio dal margine al centro

  • Il romanzo di Bazzi, nel primo dei suoi tre atti, sembra avere molto a che fare con Pasolini. E non solo con il Pasolini delle borgate, filmico e romanzesco. È anche il Pasolini psicanalitico delle tragedie greche a dialogare con Corpi minori.
  • Ecco, se fosse appunto ineluttabilmente tragico e senza scampo, come minaccia di rivelarsi nella sua prima parte, Corpi minori sarebbe senz’altro un romanzo pasoliniano.
  • È invece, meravigliosamente, un romanzo caravaggesco: l’Amore vince, Davide vince, forse il protagonista (anche se lui sospetta che altri rispondano a quel nome) è Narciso. Che meraviglia leggere una storia d’amore in cui l’omosessualità non è un tema ma un dato – come in Caravaggio.

C’è un’ombra livida, azzurrina, di sangue venoso sui corpi diafani e dinoccolati di ragazzo che tanto spesso occupano il centro dei coni di luce artificiale di Caravaggio. Corpi verissimi, così veri che appaiono malati, nelle scene più artatamente costruite e fasulle (dunque, perfette) della pittura occidentale. Allegorie di fine concetto, brani di vecchio e nuovo testamento, miti, in molti casi esplosivamente queer (l’Amore che vince, Davide che vince, forse un Narciso), sempre messi in scen

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