I dibattiti pubblici riguardo agli uomini e ai ragazzi sono spesso risultati vaghi, ma insieme alle ricerche hanno avuto una forte influenza sull’abbandono di una diffusa convinzione che metteva in pericolo le riforme di genere. Si tratta della convinzione che gli uomini non possano mutare i propri comportamenti, che i “ragazzi saranno sempre ragazzi”, che stupri, sessismo, brutalità ed egoismo siano aspetti naturali degli uomini.

Disponiamo ormai di molti documentati esempi della molteplicità delle maschilità e della capacità di uomini e ragazzi di accettare l’uguaglianza di genere. Per esempio, la ricerca sulle storie di vita in Cile ha mostrato che non esiste alcuna maschilità cilena unitaria. Benché esista un modello egemonico che è molto diffuso tra ceti sociali diversi, ci sono anche molti uomini che non vi si uniformano, e c’è anche molta opposizione ai ruoli tradizionali.

Uomini flessibili

Benché a scuola i ragazzi adottino spesso modelli di maschilità di tipo dominante ed egemonico, solitamente hanno a disposizione anche modelli diversi, alcuni dei quali implicano relazioni con le ragazze più egalitarie e rispettose. C’è per esempio una ricerca inglese molto interessante che mostra come i ragazzi entrino in contatto ed esperimentino modelli alternativi di maschilità nel corso della loro crescita.

Le ricerche psicologiche e educative mostrano una notevole flessibilità personale davanti agli stereotipi di genere. Gli uomini e i ragazzi possono adottare in maniera strategica definizioni convenzionali della maschilità, senza per questo esserne rigidamente dominati; ed è persino possibile insegnare a scuola ai ragazzi (e alle ragazze) come farlo, come è stato dimostrato da alcuni esperimenti nelle scuole australiane.

La più importante azione sociale che ha coinvolto gli uomini nel cambiamento dei comportamenti di genere è probabilmente quella che è stata adottata in Scandinavia. Questa include provvedimenti per i congedi di paternità, che sono stati utilizzati da un gran numero di uomini – congedi che rappresentano forse la più sorprendente dimostrazione della volontà da parte degli uomini di cambiare le proprie pratiche di genere. Øystein Holter riassume le ricerche su questa importante azione e le sue conseguenze pratiche: «L’esperienza scandinava ha mostrato che la maggioranza degli uomini può cambiare le proprie pratiche di genere qualora le circostanze siano favorevoli (...). Quando le riforme e le politiche di implementazione sono ben congegnate e mirano a un progressivo processo di cambiamento culturale, il sostegno attivo degli uomini a favore dell’uguaglianza di genere aumenta». 

Cura e benessere

È chiaro che molti gruppi di uomini sono aperti all’uguaglianza di genere, ma quali argomenti a favore del cambiamento sono più allettanti per gli uomini?

Le prime ricerche spesso sostenevano che gli uomini avessero lo stesso desiderio delle donne di sfuggire a ruoli sessuali limitanti, ma studi successivi non hanno confermato questa ipotesi. Eppure, uomini e ragazzi hanno effettivamente ragioni importanti per desiderare il cambiamento.

Prima di tutto, gli uomini e i ragazzi non sono individui isolati, ma quasi sempre hanno relazioni sociali con donne e ragazze: mogli, partner, madri, zie, figlie, nipoti, amiche, compagne di classe, compagne di lavoro, colleghe nella professione, vicine di casa e così via. E la qualità della vita di ogni uomo dipende in buona parte dalla qualità di queste relazioni. Possiamo quindi parlare di un interesse relazionale degli uomini per l’uguaglianza di genere.

Per esempio, un gran numero di uomini sono padri, e circa la metà della loro prole è costituita da bambine. Alcuni uomini svolgono da soli il ruolo di genitore e sono profondamente coinvolti nelle attività di accudimento, e ciò rappresenta un’importante dimostrazione delle potenzialità maschili di “cura”. Anche nei casi in cui vi sia un rapporto di coppia con una donna, molti uomini instaurano forti relazioni affettive con le/i proprie/i figlə, e la ricerca in psicologia mostra l’importanza di queste relazioni. In molte parti del mondo, giovani uomini stanno sperimentando modelli di paternità più coinvolgenti. Assicurarsi che le figlie crescano in un mondo che offre alle giovani donne sicurezza, libertà e l’opportunità di sviluppare le proprie capacità, rappresenta per gli uomini un forte incentivo a sostegno dell’uguaglianza di genere.

In secondo luogo, gli uomini possono desiderare di evitare gli effetti tossici che l’ordine di genere ha su di loro. Molto tempo fa James Harrison ha pubblicato un testo intitolato Avvertenza: il ruolo sessuale maschile può essere pericoloso per la vostra salute. Da allora la ricerca sanitaria ha scoperto e documentato problemi specifici che colpiscono uomini e ragazzi; tra questi troviamo morti premature dovute a incidenti, omicidi e suicidi, infortuni lavorativi, livelli più alti di abuso di droghe, soprattutto alcol e tabacco in alcuni paesi, una certa resistenza da parte degli uomini nel ricorrere alle cure mediche in caso di bisogno. E è evidente che la volontà di affermare una maschilità dura e dominante sia alla base di alcune di queste pratiche tossiche.

Le pressioni sociali ed economiche sugli uomini a competere nei luoghi di lavoro, a lavorare un maggior numero di ore pagate e talvolta ad avere un secondo lavoro, rappresentano tra gli ostacoli più potenti a qualsiasi riforma dei ruoli di genere. Il desiderio di un miglior equilibrio tra tempo di lavoro e tempo di vita è molto diffuso tra i lavoratori maschi. D’altro canto, dove la disoccupazione è alta, la mancanza di impieghi retribuiti può esercitare pressioni danno- se su uomini che sono cresciuti attendendosi di divenire il sostegno economico della famiglia. Questa rappresenta un’importante questione di genere, per esempio, nel Sud Africa post-apartheid: l’aprirsi di percorsi economici alternativi e il muoversi verso quelle che nel dibattito tedesco sono state definite «maschilità a opzioni multiple» possono fare molto per migliorare il benessere degli uomini.

Comunità e uguaglianza

In terzo luogo, gli uomini possono essere a favore di un cambiamento nei ruoli di genere perché possono vederne la rilevanza per il benessere della comunità in cui vivono. In situazioni di povertà di massa e sottosviluppo – come, per esempio, in città di paesi in via di sviluppo –, la flessibilità della divisione del lavoro su base di genere può risultare cruciale per la sopravvivenza del nucleo familiare. Il recente film di Rahul Roy, City Beautiful, ci fornisce un esempio particolarmente chiaro del dilemma che si presenta alle famiglie della classe lavoratrice in India.

Ridurre la rigidità delle maschilità può anche dare vantaggi per quanto riguarda la sicurezza: le relazioni di genere sono – come sostenuto da Cynthia Cockburn – collegate causalmente con militarizzazione e guerra. E gli uomini, come anche le donne, hanno un interesse per la pace.

Infine, gli uomini possono essere a favore delle riforme di genere perché l’uguaglianza di genere discende naturalmente dai loro principi etici e politici, siano questi di origine religiosa, socialista oppure democratica in senso lato. J.S. Mill basava il suo sostegno all’uguaglianza di genere sui classici principi liberali, mentre Ali Shariati basava il suo sostegno all’uguaglianza di genere sui principi coranici. L’idea di uguali diritti umani gode ancora di un vasto sostegno da parte di grandi gruppi di uomini.


Il genere preso sul serio (Feltrinelli 2023, pp. 320, euro 19) è un saggio di Raewyn Connell. Il libro sarà presentato sabato alle 19 al Babitonga cafè di Milano, in viale Pasubio 5

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