La recensione del titolo

Il libro di Carlo Calenda sulla “libertà che non libera” va nello scaffale dei post liberali

  • Marshall McLuhan diceva che per giudicare la qualità di un libro bisogna leggere pagina 69. Se quella funziona, è probabile che il libro sia di qualità.
  • Qui ci si cimenta in un’operazione molto più superficiale e pigra, la recensione del solo titolo, esperimento già tentato in precedenza su queste pagine con l’ultimo saggio di Federico Rampini.
  • Il nuovo libro di Carlo Calenda, pubblicato dalla Nave di Teseo, s’intitola La libertà che non libera. Riscoprire il valore del limite. È un titolo che getta il lettore nella casa dei post liberali, settore del dibattito delle idee molto vivace e composito nel mondo anglosassone.

Marshall McLuhan diceva che per giudicare la qualità di un libro bisogna leggere pagina 69. Se quella funziona, è probabile che il libro sia di qualità. Qui ci si cimenta in un’operazione molto più superficiale e pigra, la recensione del solo titolo, esperimento già tentato in precedenza su queste pagine con l’ultimo saggio di Federico Rampini, Suicidio occidentale (Mondadori). Il titolo di un libro è un accidente che può svelare o tradire il suo contenuto. Ma allo stesso tempo, fatto più int

Per continuare a leggere questo articolo