- Paul Thomas Anderson è uno che, da film a film, destabilizza. Destabilizza sé stesso, e destabilizza lo spettatore.
- In Licorice Pizza fruga nel sottobosco hollywoodiano della stagione a cavallo tra gli ultimi ’60 e i primi ’70, ma senza l’epica di C’era una volta a..Hollywood di Quentin Tarantino.
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Licorice Pizza, dal nome della più gettonata catena distributiva di 33 giri degli anni ’70, sembra un titolo nostalgico. Ma Anderson è allergico alla nostalgia e più o meno a qualsiasi convenzione del cinema mainstream.
Paul Thomas Anderson versus Quentin Tarantino: sarebbe un bel titolo. Peccato sia una fesseria. I due sono grandi amici. Però forzare è lecito, se azzardi un confronto tra C’era una volta a..Hollywood e Licorice Pizza, che esce oggi in Italia con l’appeal di tre nomination agli Oscar più ambiti: miglior film, regia e sceneggiatura originale. Anderson detiene il record di candidature con zero statuette, e c’è una buona fetta di pubblico che lo considera il più smagliante autore americano di og



