- Robin Dunbar, psicologo evoluzionista e studioso del comportamento dei primati, è diventato famoso per il “numero di Dunbar”, che indicherebbe il numero di amici che ciascuno di noi può avere (e di fatto ha). Lo sostiene in Amici. Comprendere il potere delle nostre relazioni più importanti (Einaudi 2022)
- Questo numero ci appare sorprendentemente alto (centocinquanta amici!), ma questo accade perché Dunbar da un lato intende per “amicizia” pressoché qualsiasi relazione sociale, dall’altro perché non differenzia minimamente le diverse modalità e sfumature dell’amicizia, mettendo nello stesso calderone parentela, rapporti affettivi e amorosi, relazioni di lavoro e anche, bontà sua, quelle che chiameremmo davvero amicizie.
- Ignorando deliberatamente i contributi dell’antropologia, della sociologia e della filosofia, Dunbar offre dell’amicizia una caratterizzazione che crede di spiegare tutto con dati naturali, biologici, evolutivi, e sorvola così proprio sui tratti che ci sembrano più caratteristici dell’amicizia quale la conosciamo oggi: il fatto che essa è sempre revocabile, che non ha bisogno di regolamentazioni istituzionali, che l’eros non vi gioca un ruolo fondamentale, e infine , le trasformazioni che in essa hanno prodotto i mutamenti della condizione femminile.
Amedeo Avogadro, chimico piemontese, è diventato famoso nell’Ottocento per il numero che indica la quantità di particelle elementari contenute in una mole di sostanza. Robin Dunbar, psicologo evoluzionista inglese, lo è diventato ai giorni nostri per il numero che indica quanti amici potete avere, ovvero quanti ne hanno in media le persone. Il numero di Avogadro è un numero enorme, tanto che risulta difficile anche solo dare un’idea del suo ordine di grandezza, e confesso di non aver mai cap



