rimandare a...domani

La mia inchiesta sul racket della procrastinazione

  • In un mercato dell’usato ho fatto incetta di cappotti, anzi, cappottesse, nome da me coniato per definire quei pastrani scomodi e appariscenti che non indossi, ti indossano loro, un po' carabiniere col mantello un po' Mangiamorte che ha studiato alla NABA.
  • Li porto in lavanderia, ma non me li restituisco tutti subito. Quando torno, saracinesca abbassata e numeri di telefono disattivati. Mistero. Da qui parte la mia indagine.
  • E se ci fosse un piano segreto per impossessarsi dei miei cappotti? Ma a cosa potranno servire? E se fossero i costumi per la prossima conferenza di Jalta, a chiusura della crisi ucraina?

Questo è un pezzo di giornalismo investigativo. Meriterebbe quasi un podcast di Pablo Trincia, ma andiamo per gradi, partiamo dal principio. Tempo fa mi sono ritrovato a un mercato di abiti usati e visto l’incipiente autunno, mi sono deciso a frugare tra montagne di capispalla - bella parola vero? La associo sempre non chiedetemi perché a feldmaresciallo. Oversize Montone? No, nella mia esperienza sono un biglietto di sola andata per la rinite allergica. Bomber da paninaro anni Ottanta? Non

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