Cara Giulia,
temo di sapere già cosa mi dirai, ma ti scrivo lo stesso. Sono innamorato perso di una ragazza, anzi una donna, che conosco da poco tempo ma che è riuscita a rubarmi il cuore. Gli ultimi mesi sono stati un viaggio meraviglioso e entrambi siamo impazienti di sapere cosa ci riserva il futuro, sperando che sia altrettanto splendente. Fino a qui tutto bene, e in effetti mi rendo conto che non dovrei crearmi problemi inutili se di base sono felice, ma non riesco a liberarmi da un pensiero che mi lascia un po’ di amaro in bocca.

Io sono un po’ più grande di lei, non molto, e questo potrebbe far pensare che abbia avuto più esperienza. Invece no. Lei ha avuto molte più storie di me. È una cosa molto irrazionale, lo so, ma mi dà fastidio pensare che ha avuto tanti partner prima di conoscermi. Non sono affari miei, ma non riesco a smettere di pensarci. Me ne devo solo fare una ragione?
L.


Caro L.,
l’autoconsapevolezza prima di tutto: vedo che hai già capito benissimo che hai poco da fare con questa tua preoccupazione se non scegliere un orifizio e infilarcela dentro, in profondità, dove nessuno la troverà mai. Se stessi per comprare una macchina asseconderei di più il tuo ragionamento, un’auto che ha fatto tanti chilometri in effetti rischia di dare problemi più avanti e per quanto in buone condizioni non sarà mai all’altezza di quella appena uscita dalla concessionaria, nuova di pacca.

Una donna però non è una Panda. Quello che è stata prima di te, quello che ha fatto e chi si è fatta, hanno contribuito a formare la persona di cui tu ti sei innamorato così perdutamente. Il suo passato non ti riguarda, soprattutto se i suoi fantasmi non infestano concretamente la vostra relazione (che comunque sarebbe una contraddizione in termini, dal momento che i fantasmi sono intangibili e per definizione non possono essere concreti, senza contare che non esistono).

L’hai detto tu, la tua è una gelosia irrazionale. Ma ricordati che la razionalità è la qualità che ci distingue dalle scimmie. Le più intelligenti di loro magari sanno anche far di calcolo, ma il più delle volte esprimono il loro disappunto tirando manciate di feci. Siccome tirare le feci nella nostra società è malvisto, non ti resta che sciogliere questo grumo di ansia e goderti l’amore che hai trovato, che è molto meno contaminato di quanto pensi. Cerca di non contaminarlo tu con inutili paranoie.
Giulia

Cara Giulia,
ho quasi 60 anni e sono rimasta vedova qualche anno fa. Non è stato facile per niente tornare a vivere, soprattutto negli ultimi due anni, in cui la vita sociale si è ridotta per forza di cose. Ho un figlio, ma vive lontano, e non mi sono ancora del tutto abituata alla solitudine. Mio marito mi manca molto e le giornate sono lunghe senza qualcuno con cui condividerle.

Di recente ho conosciuto un uomo e fra noi è nata un’intesa. Per ora ci frequentiamo in amicizia (condividiamo alcune passioni), ma credo che andando avanti il nostro rapporto potrebbe trasformarsi in qualcosa di intimo.

Non cerco un altro matrimonio, ma mi ritrovo a desiderare la compagnia di qualcuno che mi voglia bene. Anche l’intimità fisica non nego che mi interessi. L’uomo che ho conosciuto è attraente e simpatico, sarebbe un buon compagno. Il problema è che quando penso di andare oltre mi sembra di tradire ancora mio marito. Lui è stato il mio unico partner e l’unico con cui abbia mai fatto l’amore. L’idea di farlo con qualcun altro mi sembra un affronto e un insulto alla sua memoria e al nostro rapporto. Sarebbe un tradimento?
G.


Cara G.,
no che non lo sarebbe!

Mi perdoni il punto esclamativo, il più molesto tra i segni di interpunzione, ma avevo bisogno di conferire il massimo di enfasi alla mia risposta. A parte che come forse ha già capito da alcune mie lettere precedenti io sono in generale molto favorevole a depenalizzare i tradimenti, anche quando sono davvero tali (cioè quando le persone coinvolte sono ancora tutte in vita e almeno una di loro non gradisce le corna), ma in questo caso mi sembra proprio che lei non stia praticando neanche lo stesso sport.

Capisco benissimo le sue remore, immagino che perdere l’amore di una vita costringa a rimettere in discussione molte cose, non ultima la legittimità dei propri sentimenti. Quindi non le dirò la frase che si dice in questi casi, cioè che suo marito avrebbe voluto che lei potesse rifarsi una vita e si innamorasse di nuovo. Io suo marito non lo conoscevo, non so cosa volesse o cosa avrebbe voluto.

So però che lei è ancora su questa terra e ha già sofferto abbastanza senza doversi mortificare in nome di un’idea. La sua felicità non ferirà nessuno e non cancellerà i ricordi. Sono sicura che possa concedersi questa occasione senza rimorsi. La vita è già abbastanza difficile senza che ce la complichiamo da soli.

Giulia

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