Il saggio

Profezie di sessant’anni fa. Un libro immaginava già l’intelligenza artificiale

Nel 1964 l’autore di fantascienza Lem ha indossato i panni del “futurologo” e scritto Summa technologiae. Non tutte le sue previsioni sono azzeccate, ma è stato in grado di capire il potenziale dell’informatica

Davanti ai vecchi film e libri di fantascienza sono possibili due atteggiamenti opposti. O esaltarsi per quanto avevano previsto e precorso, o ridere della assurdità delle immaginazioni e della goffaggine degli strumenti. C’è l’appassionato che vede i prototipi dell’iPad negli schermi piatti su cui si informano gli astronauti di 2001 Odissea nello spazio, e lo scettico sempre pronto a puntualizzare: sì, ma non avevano il touch screen, e nessuno ha immaginato il personal computer, al massimo Hal

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