Ha chiuso il Salone del libro di Torino, con la sua edizione più calda e spettacolare, dopo due anni di assenza, e i migliori risultati di sempre: 150mila presenze, meglio del 2019. Ho assistito al sold out di Carlo Verdone, di Cesare Cremonini o di Camihawke nell’auditorium di Renzo Piano al Lingotto, green pass controllato a tutti e tutti con la mascherina, ma ho visto anche, e questo è stupefacente, il pubblico rimanere fuori per esaurimento dei posti da una meravigliosa lezione, la domenica mattina, di Walter Siti sulla letteratura maledetta di Louis Ferdinand Céline: l’autore di Viaggio al termine della notte e di Morte a credito, ma anche di Bagattelle per un massacro, accusato di antisemitismo, collaborazionismo, filo-nazifascismo, raccontato dallo scrittore che quest’anno ha pubblicato l’importante saggio Contro l’impegno. Riflessioni sul bene in letteratura, Rizzoli. Tra il pubblico che ascoltava Siti ho visto anche Alessandro Bergonzoni. Davvero bravo Nicola Lagioia, il direttore scrittore del Salone e tutta la sua squadra.

La prima industria culturale

A ruota ha aperto anche la Buchmesse di Francoforte. Da qui si vede che l’Italia dei libri si rafforza anche in Europa: nel 2020 l’editoria italiana ha incrementato il numero di titoli venduti all’estero: 8.586 opere, pari al 12 per cento della produzione editoriale di novità. E dentro i confini nazionali, con oltre 3 miliardi di giro d’affari, si conferma la prima industria culturale del paese insieme alle pay tv, terza industria editoriale europea dietro solo a Germania (9,3 miliardi) e Regno Unito (7,5 miliardi).

I dati del rapporto sullo stato dell’editoria presentati da Ricardo Franco Levi a Francoforte si riferiscono al mercato di libri a stampa e digitali di fiction e non fiction venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione, al comparto educativo, al professionale (libri, e-book, banche dati e servizi internet), all’export di libri. Forte aumento per il digitale: ebook cresciuti del 7,2 per cento, audio libri e banche dati guadagnano il 10,9 per cento, a 430,2 milioni di euro.

Il maialino di Natale

Veniamo ora alla classifica che ci dà conto del mercato del libro della settimana e che ci indica che le donne hanno preso il potere editoriale. Sette autrici per otto libri, due della Valérie Perrin, nei primi dieci posti. Ecco lo squadrone. J. K. Rowling, Sveva Casati Modignani, Alessia Gazzola, Luciana Littizzetto, Madeline Miller, Ilda Boccassini, Perrin. Unici maschi Walter Veltroni in giallo e Roberto Saviano a fumetti.

L’autrice della saga di Harry Potter torna in libreria, sprinta e si prende subito il podio con Il maialino di Natale, la storia dell’amore di un bambino per il suo giocattolo preferito, un porcellino di pezza. La fiaba, destinata ai lettori dai sei anni in su, è uscita in contemporanea mondiale in Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda, Irlanda e India dal gruppo Hachette, in Usa e Canada da Scholastic, in Italia da Salani e sarà tradotta in altre venti lingue nel mondo. Illustrazioni affidate all’artista pluripremiato Jim Field.

«Un tòpos della letteratura per ragazzi reinterpretato dal genio creativo di J.K. Rowling – commenta Mariagrazia Mazzitelli, direttrice editoriale di Salani – una delle più belle storie di Natale mai scritte, piena della tenerezza irresistibile dell’infanzia di fronte al grande mistero della perdita, tema sempre così presente nell’opera dell’autrice. La sua affettuosa, inesauribile fantasia e la compassione verso le persone e gli oggetti amati che assorbono i sentimenti umani è la celebrazione del calore della famiglia, del prendersi cura e del sentirsi capiti e della autentica sostenibilità delle cose».

Un libro che si candida a essere una delle più gettonate strenne di Natale. Buona partenza al terzo posto per La ragazza del collegio di Alessia Gazzola da Longanesi, dove il rosa e il giallo sono mescolati in egual misura nel racconto della nuova avventura di Alice Allevi, specializzanda in medicina legale, protagonista dell’omonima fiction di Rai1.  

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