Alla vigilia del festival Amadeus aveva detto che non ci sarebbe stata politica quest’anno a Sanremo, come se la musica fosse l’unico aspetto di cui parlare. Difficile pensare che ci credesse davvero: l’Ariston è sempre stato il palco delle polemiche e delle istanze sociali. Quando non entrano in teatro, riempiono la città o i giornali. Se non ne parla il direttore artistico, lo fanno gli altri.

Così sono bastati pochi minuti della prima conferenza stampa è già si è iniziato a discutere dello spazio che sarà dato alla protesta degli agricoltori (ed è solo l’inizio). «Se i trattori dovessero arrivare a Sanremo, li farò salire sul palco: è una protesta sacrosanta», ha detto lunedì. La Rai ha smentito più volte che ci sia una trattativa in corso. Ma martedì, durante la seconda conferenza stampa, il direttore artistico non ha fatto alcun passo indietro.

I trattori

«Lo spazio non è illimitato», ha detto. «Ci sarebbero tanti argomenti importanti da trattare, come quello ecologico, quello dei lavoratori. Toccheremo quello delle morti sul lavoro. Ognuno ha ragione di dire la propria. Ma il palco non può portare tante dimostrazioni e manifestazioni di protesta».

«Ho parlato dei trattori perché è un tema sta coinvolgendo tutta l'Europa. Non ne faccio una questione politica. Ho fatto l'istituto agrario, ho zappato la terra e ne vado fiero. E so guidare il trattore», ha detto Amadeus. «È gente che ha una difficoltà enorme e potremmo pagarne le conseguenze. Non so neanche chi li appoggia politicamente e non mi interessa».

La smentita dell’azienda

In realtà sembra quasi che ci sia una narrazione opposta fra Amadeus e la Rai. Marcello Ciannamea, direttore dell’intrattenimento prime time, ha detto che «la Rai sta dando, ha dato e darà spazio a questa protesta in tutti i notiziari e i programmi di approfondimento. Ma sul tema trattori a Sanremo non c'è una trattativa né un contatto allo stato attuale. Quindi tantomeno una data per l’intervento sul palco».

Amadeus antifascista

C’è una cosa a cui il direttore artistico sembra tenere particolarmente: il fatto di rimarcare che questo non sia il primo festival targato Giorgia Meloni. Ha detto di sentirsi completamente libero e di aver avuto rassicurazioni dall’amministratore delegato, Roberto Sergio, che non ci saranno ingerenze.

Eppure l’ombra del governo di destra si intravede comunque, proprio nel tentativo di rimarcare che non ci saranno gli eccessi degli altri anni, che non sarà un festival schierato da una parte o dall’altra, che sarà insomma completamente depurato.

Rispondendo a Enrico Lucci di Striscia la Notizia, Amadeus e Marco Mengoni (co-conduttore della prima serata) hanno comunque intonato Bella Ciao e hanno detto di essere antifascisti.

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