La fine del sogno

Quella promessa infranta di vita adulta e responsabile chiamata stage

  • Di romanzi che raccontino il mondo del lavoro, in Italia, non se ne scrivono tanti, benché il tema si presti alla narrazione romanzesca.

  • Certo, nessun lavoro, creativo o no, somiglia perfettamente a quello che si è sognato nell’infanzia, quando lavorare pareva una promessa di vita adulta e responsabile, la realizzazione di sogni forse destinati a rimanere tali. Ma gli stagisti, che vita fanno?

  • Ida, venticinquenne stagista in un’agenzia di comunicazione, la parola la prende eccome, nel romanzo di cui è protagonista: Non è questo che sognavo da bambina, da poco uscito per Garzanti, è l’esordio a quattro mani di Sara Canfailla e Jolanda Di Virgilio.

Di romanzi che raccontino il mondo del lavoro, in Italia, non se ne scrivono tanti, benché il tema si presti alla narrazione romanzesca. Un capolavoro come La vita agra di Luciano Bianciardi, uscito nel 1962, per certi versi sembra scritto l’altro ieri; sarà la lucidità malinconica con cui permette di decifrare il nostro presente, attraverso la lente di una Milano trasformata dal boom economico, che nella versione cinematografica di Carlo Lizzani ha un’aria livida e indimenticabile. Il mon

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