Nella misura dei corpi c’è il nocciolo della questione patriarcale: con un genere che può prevaricare l’altro. Non succede ovunque che una donna sia aggredita o uccisa, ma continua a succedere. E questo è il problema
- Nei secoli le donne hanno vissuto e sono cresciute in una sorta di paura implicita. Una paura che appartiene a tutti quelli che hanno una forza fisica minore di fronte a un essere capace di sopraffarti fisicamente.
- Tutto questo mi è riaffiorato in mente in questi giorni pensando al terribile caso di Sarah Everard, la giovane donna scomparsa a Londra il 3 marzo e i cui resti sono stati ritrovati nel Kent.
- La pesantezza della gravità di una molestia che subisci la determina anche la quantità di paura che ti provoca. E la paura è legata alla possibilità o meno di reagire salvandoti. È una questione legata a doppio filo con il potere, del resto.
Lo scorso autunno sono rimasta colpita da una notizia riportata da alcuni giornali australiani e dai social network. Su Twitter e TikTok qualcuno aveva lanciato una domanda rivolta alle donne «Se gli uomini scomparissero dalla faccia della terra per 24 ore, voi cosa fareste?». Nel giro di qualche ora avevano già partecipato al sondaggio in migliaia, e la maggior parte delle risposte che arrivavano da donne di tutto il mondo era una variante di «farei una passeggiata da sola di notte» («tornerei



