Cibo è il nostro inserto mensile che racconta il mondo attraverso ciò che mangiamo. Esce l’ultimo sabato di ogni mese sulla app di Domani e in edicola. In ogni numero svisceriamo un tema diverso con articoli, approfondimenti e commenti: il tema del numero di questo mese è cucina abitabile. Qui troverete man mano tutti gli altri articoli di questo numero. In questa pagina, invece, tutti gli altri articoli di Cibo, che è anche una newsletter gratuita. Ci si iscrive a questo link.


La memoria è un fatto percettivo. Sono certi momenti minimi e quotidiani, spesso accompagnati da una particolare sensazione (un odore, un sapore, un suono), ad averci fatto comprendere qualcosa di noi e del mondo. I sensi costituiscono l'architettura della nostra memoria: fissano nel corpo l'emozione dell'esperienza.

Ricettario, memoriale e graphic novel di formazione, Relish di Lucy Knisley esplora la cucina come situazione tematica della crescita e della consapevolezza. L'efficacia della narrazione è affidata alla trasversalità di generi e argomenti, che si mescolano tra stoviglie, pentole, fornelli: è così che l'alter ego dell'autrice, figlia di professionisti del cibo, scopre nell'educazione al gusto e alla preparazione dei piatti pratiche culturali e identitarie, forme di cura di sé e degli altri. Ogni episodio si chiude con una ricetta, a formare un archivio gastronomico che testimonia il progressivo plasmarsi dell'identità.

La cucina come laboratorio dell’anima

Il disegno semplice di forme rotonde, il colore piatto e luminoso, il montaggio di schemi ricorrenti (vignette e tavole di stampo regolari) mantenendo il tono confortevole e leggero, agevolando il trattamento dei temi più complessi. Il cibo accompagna con naturalezza traumi e crisi, esultanze e curiosità: la sua memoria agisce come principio di coesione narrativa, garantendo continuità e ritmo alla lettura. La cucina, lunghi dal profilarsi come sfondo neutro delle scene, si svela come laboratorio dell'anima. Qui, emozioni e riflessioni assumono consistenza: il gusto e la materia riconducono la mente al corpo.

La tavola rifletta la solitudine

Negli Stati Uniti l'atto del cucinare è spesso sostituito dal consumo indifferente di cibi pronti, di preparazione e provenienza ignote; Knisley, americana, restituisce alla cucina la sua funzione collettiva, transculturale e simbolica. È l'opposto delle scene di malessere silenzioso di Fun Home della pioniera del graphic novel Alison Bechdel: la tavola come specchio scuro della distanza e della solitudine dei famigliari, schiacciati nel rapporto unilaterale tra individuo e schermo televisivo.

Knisley rifiuta la linearità, procede per associazioni di ricordi legati al cibo, sfrutta il mezzo fumetto nella potenzialità di accogliere la complessità dell'esperienza: cucinare non è un insieme normativo di regole, ma una trama rizomatica di storie giustapposte.

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