Attraverso la sua creatura di fantasia, Bobo, prendendo per i fondelli un certo umore e sentore di ortodossia comunista, ha raccontato i passaggi fondamentali della storia del PCI, gli snodi cruciali, le battaglie campali, gli errori madornali e le ipocrisie
«Educato al comunismo e al rispetto delle istituzioni dal nonno stalinista e dal babbo carabiniere. Infanzia cattolica, adolescenza ingraiana, giovinezza maoista, tarda giovinezza filoalbanese, pre maturità togliattiana, post maturità tra Arbasino e García Márquez (…). Fuma MS, veste camicie militari e, nel portafoglio, ha una foto di Che Guevara. Ascolta musiche di Conte, De Gregori, Guccini e non sa ballare». È un’autobiografia dell’italiano di sinistra dell’epoca del partito che via via er


