È nato ieri mattina ma è essere morto già ieri sera. Neppure 24 di ore e il nuovo gruppo del Senato, Costituzione, ambiente e lavoro (Cal), non c’è più. Doveva essere formato da una decina di parlamentari fuoriusciti dal Movimento 5 stelle, con a capo Elio Lannutti (senatore che fa parte della componente di Italia dei valori del gruppo Misto), ma dopo ore di sospetti e polemiche è stato deciso di scioglierlo.

Tutto è iniziato ieri di buon mattino, raccontano alcuni senatori di maggioranza, prima del quinto scrutinio in aula alla Camera, dove i grandi elettori si stavano riunendo per l’elezione del presidente della Repubblica. A Palazzo Madama era in programma dalla sera prima, giovedì 27 gennaio, la conferenza dei capigruppo che infatti si è riunita alla presenza della presidente Elisabetta Casellati. Da lì a poco la stessa presidente è stata ufficializzata come candidata al Quirinale della coalizione del centrodestra, anche se il suo nome girava insistentemente già dalla sera prima.

Nella riunione, che si è svolta velocemente, si è deciso di formare il gruppo, Casellati ha dato il via libera, il presidente designato era Lannutti, ex M5s. La decisione, però, non è stata presa bene da tutti i componenti di palazzo Madama. C’è stata insofferenza per una mossa giudicata con sospetto anche dai parlamentari di destra, la stessa area della presidente Casellati.

Dare il via libera a un nuovo gruppo, con il quinto voto vicinissimo, casualmente con Casellati come candidata del centrodestra, ha fatto pensare a diversi senatori che potesse essere una mossa ingraziarsi i parlamentari del nuovo gruppo, un tentativo per ricevere voti anche al di fuori di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. 

Lannutti, a capo della creazione del nuovo gruppo, non ha preso bene questa interpretazione. La senatrice Barbara Lezzi sostiene che il suo collega avrebbe deciso di sciogliere il gruppo dopo poche ore per evitare «polemiche strumentali». Contattato da Domani Lannutti ha deciso di non rispondere: «Non commento questa cosa».

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