Nei due incontri avvenuti ieri con deputati e senatori del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo ha detto che l’accordo con l’ex presidente del Consiglio e futuro capo politico del Movimento Giuseppe Conte è stato quasi raggiunto.

Ma nei suoi discorsi, Grillo ha detto che intende mantenere una posizione rilevante nella forza politica che ha fondato. Si è definito il «custode» della tradizione del Movimento e ha detto che «Conte ha bisogno di me, non io di lui».

L’incontro

Secondo quanto hanno riferito diversi partecipanti all’incontro, Grillo avrebbe detto che per aver un nuovo statuto del Movimento «servono ancora quattro o cinque giorni» poiché su «tre quarti» del documento «è già stato trovato l’accordo» tra lui e Conte.

Grillo ha poi dedicato molto tempo a parlare dell’ex presidente del Consiglio. Ha detto che Conte è un «integerrimo», un «razionale» e che conosce ancora poco il Movimento. Lo stesso Grillo, invece, si è descritto come un «visionario» che in futuro avrà ancora voce in capitolo nelle scelte politiche.

Grillo ha in parte moderato le sue dichiarazioni dicendo che intende «rafforzare Conte, non indebolirlo» e aggiungendo che le divisioni nel Movimento esistevano in passato. In particolare avrebbe detto che lui è «un po’ più di sinistra», mentre il cofondatore del Movimento, l’imprenditore della comunicazione Gianroberto Casaleggio era «un po’ più di destra».

Nell’incontro, Grillo ha parlato anche di nuovo simbolo del Movimento, che includerà la scritta “2050”.

Lo scontro

Da alcuni giorni si era accumulata una forte tensione tra Conte e Grillo. I dettagli del dissidio non sono stati resi pubblici, ma secondo le ricostruzioni Conte chiedeva libertà di manovra nel suo futuro ruolo di leader politico, mentre Grillo insisteva per mantenere gli ampi poteri che gli riconosce l’attuale statuto del Movimento.

Negli ultimi giorni, le prospettive di un accordo si erano ulteriormente allontanate e si erano moltiplicate le voci di una rottura tra i due. Conte veniva indicato come in procinto di varare un suo progetto politico indipendente (voci smentite dallo stesso Conte).

Il punto più delicato è l’articolo 8 dello statuto, quello che definisce i poteri del garante del Movimento, cioè dello stesso Grillo. Nella versione attuale, lo statuto garantisce amplissimi poteri al garante che Conte vorrebbe ridimensionare.

La svolta sembra essere arrivata mercoledì, quando Grillo ha annunciato che sarebbe venuto a Roma per incontrare i parlamentari, come Conte aveva fatto pochi giorni fa e come farà di nuovo la prossima settimana. Lo scopo della visita di Grillo è rimasto incerto per ore, poi ieri mattina è sembrato che la soluzione dei problemi di questi giorni fosse vicina.

«Sono certo che si troverà un accordo nel Movimento 5 stelle – aveva scritto sui social network il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, ritenuto uno dei fedelissimi della leadership del Movimento – Superato questo passaggio saremo più forti e uniti di prima».

I precedenti

Non è la prima volta che il Movimento si trova di fronte a un passaggio complicato sulle regole interne. Fin dalla sua fondazione è sempre esistita una tensione tra Grillo, che gode di ampi poteri in quanto “garante” del Movimento ed è anche il proprietario del simbolo elettorale, è il resto dei dirigenti e degli attivisti.

In passato, Grillo è stato spesso incerto tra lasciare maggiore libertà a componenti del Movimento oppure accentrare su di sé il controllo. Il Movimento è passato attraverso varie fasi, quella dei MeetUp, del direttorio e poi del capo politico.

Ma alla fine, il fondatore ha sempre mantenuto il suo ruolo centrale, intervenendo nei momenti chiave (l’ultimo, la decisione è quella di sostenere l’alleanza con il Pd, nell’estate 2019).

Dopo le dichiarazioni di oggi sembra chiaro che Grillo non abbia intenzione di compiere un vero passo indietro. Servirà ancora qualche giorno, invece, per capire se a Conte andranno bene le condizioni, e i toni, di Grillo o se invece rilancerà a sua volta.

Un deputato anonimo, citato dall’AdnKronos, ha riassunto così gli eventi della giornata di ieri: «Grillo si è ripreso il Movimento, come sempre».

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