LA POLONIA E LA LINEA DURA

I respingimenti legalizzati sono la Polexit che piace a Bruxelles

(Soldati al confine polacco con la Bielorussia, davanti alla nuova recinzione. Foto ministero della Difesa polacco)
(Soldati al confine polacco con la Bielorussia, davanti alla nuova recinzione. Foto ministero della Difesa polacco)
  • «Finché ho potuto, ho visto cosa succede ai richiedenti asilo intrappolati tra il nostro confine e quello bielorusso», dice il deputato di opposizione Maciej Konieczny. «Il governo per puro calcolo politico crea un nemico: dopo le donne e i gay, i rifugiati».
  • Varsavia rende legge i respingimenti illegali. In più, con lo stato di emergenza, il governo crea una “zona cieca”: impedisce ai media di vigilare. Rimpiazzerà anche il muro di fine agosto con una barriera ipertecnologica.
  • La Polonia vìola norme internazionali, calpesta equilibri democratici. Ma siccome questa storia riguarda i rifugiati, e l’Ue ha posizioni sempre più respingenti verso i migranti, a Bruxelles nessuno parla di Polexit.

«Finché ho potuto, ero sul campo a testimoniare cosa succede ai richiedenti asilo che rimangono intrappolati tra il nostro confine e quello bielorusso», dice il deputato polacco di opposizione Maciej Konieczny. «Il governo ha gli strumenti per gestire la situazione rispettando i diritti, ma preferisce i respingimenti illegali e un nuovo muro ipermoderno solo a fini di consenso interno: cerca un nemico contro cui scagliarsi. Dopo le donne e i gay tocca ai rifugiati». L’altra Polexit Ci so

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