- Le fonti iraniane hanno ufficialmente smentito il coinvolgimento di Teheran e negato categoricamente la fornitura di droni alla Russia, affermando che l’Iran è contro la guerra e sostiene attivamente gli sforzi per giungere alla pace.
- Le forze di Mosca hanno infatti sofferto parecchio la mancanza di sufficienti droni da ricognizione e attacco, anche considerando la facilità con cui i principali sistemi di cui esse dispongono vengono persi per mano delle difese antiaeree e di guerra elettronica ucraine.
- Le munizioni circuitanti non possono risolvere problemi strutturali che richiedono investimenti pluriennali sulla creazione di forze armate efficienti, coese e costantemente addestrate.
Dopo mesi di relativo silenzio il tema dei velivoli a pilotaggio remoto (unmanned aerial vehicles – Uav) e del loro ormai onnipresente uso in Ucraina sembra essere tornato alla ribalta. Questa volta, però, non per merito dei droni turchi usati da Kiev, bensì per quelli di fabbricazione iraniana impiegati dalle truppe russe per colpire obiettivi militari e civili lungo tutta la linea del fronte, dall’Oblast di Kharkiv nell’est fino alla città costiera di Odessa, nell’ucraina sud-occidentale. A



