Il premier italiano ha rilanciato la proposta degli eurobond. L’introduzione di un debito congiunto è sicuramente un vantaggio per il nostro paese, ma può esserlo anche per chi fino a oggi si è opposto. A iniziare dalla Germania
Al Consiglio europeo di giovedì Draghi ha auspicato che l’eurozona si doti di una capacità di bilancio autonoma, e ha rilanciato gli eurobond.
La proposta di eurobond ha fino a oggi incontrato l’ostilità dei paesi rigoristi per il il timore che la mutualizzazione del debito sia un incentivo per ulteriore irresponsabilità da parte di alcuni gove3rni.
Ma per paesi come la Germania gli eurobond non presenterebbero solo costi.
Nelle prime settimane di vita il ritmo del governo è stato dettato dall’esigenza di limitare l’impatto sanitario ed economico dell’epidemia. Mario Draghi ha faticato a imprimere il cambio di passo che molti attendevano ed è spesso apparso invischiato in trattative per soddisfare i soci della sua eterogenea maggioranza. Questo non è sorprendente. Il contesto lascia poche alternative alle misure sanitarie di contenimento e al sostegno per le categorie più colpite. Anche sui vaccini il nuovo com



