Maltrattamenti, cattiva condotta e respingimento illegale di migranti. Sarebbero queste le accuse al centro dell’indagine dell'ufficio antifrode dell'Ue, Olaf, sull'agenzia di controllo delle frontiere dell'Unione europea, Frontex: «Olaf può confermare di aver aperto un'indagine su Frontex», ha detto l'ufficio stampa di Olaf in una nota ai giornali, ma non ha fornito ulteriori dettagli. La testata Politico, che invece riporta le accuse, specifica che all’interno dell’indagine ci sarebbe anche l’ipotesi di respingimento illegale di migranti che ha coinvolto Frontex nello scorso marzo ed emerso grazie a delle inchieste giornalistiche  della rivista tedesca Der Spiegel, dall'emittente televisiva ARD insieme al sito web di Bellingcat e altri.

EUobserver, che è stato informato delle indagini dell’Olaf da una fonte anonima, ha raccontato che l’agenzia ha fatto irruzione negli uffici del direttore di Frontex, Fabrice Leggeri, e del suo capo di gabinetto all'inizio di dicembre. EUobserver non ha potuto verificare se Leggeri sia effettivamente l'obiettivo dell'indagine o se il suo ufficio sia stato perquisito.

Un portavoce di Frontex non ha negato i dettagli quando gli è stato chiesto un commento: «In linea con la sua politica di trasparenza, Frontex sta cooperando pienamente con Olaf». Ha detto anche che le visite di Olaf alle agenzie dell'Ue in generale sono «normali pratiche di buon governo» e che non implicano alcuna negligenza.

Le accuse sui respingimenti hanno provocato negli scorsi mesi la richiesta di indagini da parte di diversi deputati, i socialisti e i verdi avevano chiesto le sue dimissioni. Ylva Johansson, il commissario UE per gli affari interni, ha da subito ha insistito per ottenere risposte. Leggeri a inizio dicembre è intervenuto in Parlamento, dove ha negato di avere notizia di azioni illegali da parte dell’agenzia. L’inviato speciale dell’Unhcr in Mediterraneo centrale, Vincent Cochetel, rispondendo a Domani ha detto di avere dei dubbi su come l’agenzia venga utilizzata.

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