lo stop al nord stream 1

L’Europa non fa abbastanza per difendersi da Putin

(dpa) - German Chancellor Gerhard Schroeder (R) smiles as he welcomes Russian President Vladimir Putin (L) at the airport in Hanover, Germany, 10 April 2005. Schroeder and Putin opened the worldwide largest inustrial fair that evening in Hanover. Photo by: Carsten Rehder/picture-alliance/dpa/AP Images
(dpa) - German Chancellor Gerhard Schroeder (R) smiles as he welcomes Russian President Vladimir Putin (L) at the airport in Hanover, Germany, 10 April 2005. Schroeder and Putin opened the worldwide largest inustrial fair that evening in Hanover. Photo by: Carsten Rehder/picture-alliance/dpa/AP Images
  • Sono tanti gli obiettivi che Vladimir Putin intende raggiungere con la chiusura di Nord Stream 1. Non è altrettanta però la determinazione europea nel resistergli.
  • A Berlino nessuno è pronto a scommettere che davvero il 21 luglio i rubinetti riaprano, e questa incertezza è già un successo per Putin. Ma non è l’unico. Lo stress test alle sanzioni occidentali, e la turbina sbloccata dal Canada, è un tassello di un quadro più complesso di messa alla prova dell’Europa. 
  • Mosca sta attivamente lavorando a renderci complicato l’inverno.Le forniture si riducono proprio mentre dobbiamo fare scorta per l’inverno, e intanto l’Europa non ha imposto tetti ai prezzi. Anche la riduzione dei consumi è per ora solo sporadica e aleatoria.

Questo lunedì in Assia palestre e scuole hanno chiuso i rubinetti dell’acqua calda. Nelle stesse ore in Austria le forniture di gas da Gazprom si sono ridotte del 70 per cento. Lo stop della Russia al gasdotto Nord Stream 1 colpisce prima di tutto la Germania, punto di approdo del più lungo tubo sottomarino del mondo, ma ha riverberi per tutti, piccoli e grandi: le conseguenze del taglio del gas iniziano a vedersi nelle scelte quotidiane dei piccoli comuni, e arrivano a condizionare economia e

Per continuare a leggere questo articolo