- Sono tanti gli obiettivi che Vladimir Putin intende raggiungere con la chiusura di Nord Stream 1. Non è altrettanta però la determinazione europea nel resistergli.
- A Berlino nessuno è pronto a scommettere che davvero il 21 luglio i rubinetti riaprano, e questa incertezza è già un successo per Putin. Ma non è l’unico. Lo stress test alle sanzioni occidentali, e la turbina sbloccata dal Canada, è un tassello di un quadro più complesso di messa alla prova dell’Europa.
- Mosca sta attivamente lavorando a renderci complicato l’inverno.Le forniture si riducono proprio mentre dobbiamo fare scorta per l’inverno, e intanto l’Europa non ha imposto tetti ai prezzi. Anche la riduzione dei consumi è per ora solo sporadica e aleatoria.
Questo lunedì in Assia palestre e scuole hanno chiuso i rubinetti dell’acqua calda. Nelle stesse ore in Austria le forniture di gas da Gazprom si sono ridotte del 70 per cento. Lo stop della Russia al gasdotto Nord Stream 1 colpisce prima di tutto la Germania, punto di approdo del più lungo tubo sottomarino del mondo, ma ha riverberi per tutti, piccoli e grandi: le conseguenze del taglio del gas iniziano a vedersi nelle scelte quotidiane dei piccoli comuni, e arrivano a condizionare economia e



