- L’unica cosa da non dimenticare nella valigia per Varsavia è la corda da funambola. L’incontro con Morawiecki, il premier polacco espressione del Pis, partner di Fratelli d’Italia nei conservatori europei, rappresenta per Meloni soprattutto un esercizio di equilibrismo.
- La premier sa bene che gli ultraconservatori del Pis sono al momento indigeribili per i popolari, coi quali lei dialoga. L’ipotesi che possa essere Fratelli d’Italia a staccarsi da Ecr – ipotesi caldeggiata già mesi fa dagli emissari del leader popolare Weber – «è una fregnaccia», dice a Domani Nicola Procaccini, il meloniano capogruppo dei conservatori in Ue.
- La pantomima degli screzi in tema migranti all’ultimo Consiglio europeo non va letta come una rottura tra Meloni e Morawiecki, ma racconta piuttosto come la premier sta ridisegnando il suo ruolo in Europa: il ruolo è appunto quello – chiave – di interpolazione tra i popolari e la destra estrema. Il fatto che a febbraio Morawiecki avesse accolto Meloni con una mappa della terra di mezzo appare profetico: solo finché è nel mezzo, la leader governa i processi.
L’unica cosa da non dimenticare nella valigia per Varsavia è la corda da funambola. L’incontro con Mateusz Morawiecki, il premier polacco del Pis, partner di Fratelli d’Italia nei conservatori europei, rappresenta per Giorgia Meloni un esercizio di equilibrismo. La premier sa bene che gli ultraconservatori del Pis sono al momento indigeribili per i popolari, coi quali Meloni dialoga da tempo e ancor più ora che le europee si avvicinano. Nel primo test di alleanza tra meloniani e Ppe – le elez



