Le scene avvenute nel centro di Dublino nella serata di giovedì hanno sorpreso molti, irlandesi e non. Sicuramente hanno colto impreparata la polizia. I disordini tra manifestanti anti-migranti e le forze dell’ordine hanno improvvisamente dimostrato come anche la placida Irlanda possa essere attraversata da moti di protesta già noti nel continente europeo. Gruppi di estrema destra hanno creato il caos, protestando contro le politiche migratorie dell’Irlanda a poche ore dall’attacco ai danni di una donna e dei bambini avvenuto nella capitale. Una violenza sorprendente, ma le cui premesse erano visibili.

L’attacco vicino a una scuola

ANSA

La scintilla è scoccata, giovedì in tarda mattinata, vicino a una scuola a Parnell Square, a Dublino, quando un uomo ha attaccato con un coltello alcune persone. Ad avere la peggio sono stati tre bambini rimasti feriti, di cui una bimba di cinque anni in maniera molto grave, così come una donna di 30 anni.

L’aggressore è stato bloccato dai passanti e poi arrestato dalla polizia che non ha fornito ulteriori dettagli né sulle sue origini né sulle cause del gesto, non escludendo alcuna pista, neanche quella terroristica. Ma nel giro di poco è circolata la notizia di una presunta nazionalità algerina dell’uomo e tanto è bastato per far radunare qualche centinaio di persone nei pressi di O’Connell Street, dove tra bandiere irlandesi, cartelli “Irish live matter” e slogan anti-migranti sono partiti gli scontri.

I disordini e le proteste anti-migranti

Macchine e volanti della polizia date alle fiamme, bus e tram incendiati, decine di negozi danneggiati o svaligiati, attacchi contro agenti di polizia, scontri con le forze dell’ordine con tanto di fuochi d’artificio, linee del trasporto pubblico sospese, centri per i migranti attaccati. I giovani nazionalisti di estrema destra hanno impegnato per ore la Garda, la polizia della Repubblica d’Irlanda.

Il bollettino della mattina dopo è di una trentina di arresti e diversi feriti tra gli agenti. Si è trattato di «gruppi di hooligans e di teppisti guidati da un’ideologia di estrema destra», ha riferito il ​​commissario di polizia Drew Harris, che ha ribadito come scene simili in Irlanda non si vedessero da decenni.

Immigrazione e problemi sociali

L’Irlanda è rimasta quindi sorpresa dalla violenza delle proteste anti-migranti, considerata la storia del paese, anche recente, dominata dall’accoglienza e dalle migrazioni. La diaspora irlandese in giro per il mondo conta circa 70 milioni di persone. Inoltre, oggi il 14 per cento della popolazione residente non è irlandese (circa 757mila persone).

Per avere chiaro il tessuto demografico e sociale del paese, è utile sbirciare i dati dell’ultimo anno. La popolazione della Repubblica d’Irlanda, infatti, è cresciuta nell’ultimo anno di 98mila persone, come non succedeva dal 2008, arrivando a 5.281.600 unità ad aprile 2023. Ma questa crescita è dovuta in primis proprio alle migrazioni: tra gli immigrati – 141mila (di cui 42mila ucraini) - e gli emigrati 64mila – il tasso positivo è aumentato a 77.600 rispetto ai 51mila del 2022. Comunque il saldo tra nuovi nati e morti è positivo, raggiungendo circa 20mila unità.

Il continuo flusso di migranti, tuttavia, si è aggiunto a un problema ormai storico in Irlanda: l’emergenza abitativa. Nel paese mancano case, o perlomeno ne mancano a prezzi abbordabili. Una situazione che tra l’altro ha portato a un incremento dei senza fissa dimora, anche tra i giovani, specie a Dublino. In più, sono ormai anni che il costo della vita nel paese è aumentato esponenzialmente.

Tutte condizioni che non facilitano l’integrazione dei migranti, spesso ospitati in strutture temporanee, palestre o tende. Per questo, un mese fa, Leo Varadkar ha parlato della necessità di un cambio di paradigma da parte dell’Irlanda, anche per via della «grave carenza di alloggi che non vogliamo peggiorare» ha detto il premier. Un cambiamento che potrebbe impattare anche i molti ucraini, circa 100mila, arrivati dal febbraio 2022.

Le manipolazioni dell’estrema destra

A soffiare sul fuoco sono i gruppi di estrema destra, che negli ultimi due anni sono diventati più attivi e aggressivi, sfruttando il disagio delle classi popolari, interessate in primo luogo dall’alto costo della vita. Per i nazionalisti, tutto è causato dai migranti arrivati in Irlanda.

Un momento di svolta è stato l’assassinio di Ashling Murphy, avvenuto nel gennaio del 2022. Una giovane insegnante di 23 anni fu uccisa a coltellate, mentre faceva jogging in pieno giorno a Tullamore, da Josef Puska, operaio di origini slovacche e romene, giudicato responsabile proprio in questi giorni. Il caso ha scosso l’Irlanda e non sono mancate strumentalizzazioni dai gruppi di destra.

Già negli scorsi mesi piccole manifestazioni erano andate in scena, con sporadici disordini. Ma mai si erano viste scene di tale intensità come quelle di giovedì sera. Ad aggiungere veleno alla questione anche il celebre lottatore di Mixed martial arts, Conor McGregor, considerato un’icona in Irlanda. Con un post su X ha dichiarato: «Siamo in guerra». La polizia irlandese è avvisata. Così come le forze politiche. Ora non ci si può più sorprendere.

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