Dopo le uscite dell’Eliseo su un intervento in Ucraina, l’incontro di Berlino era utile a riallinearsi. Alla coppia serviva un accordo pure su spese militari e debito. Con Draghi convitato di pietra
Tutti uniti con l’Ucraina, sì, ma «senza mai prendere noi l’iniziativa di una escalation», ha detto questo venerdì Emmanuel Macron. Già, perché «così come è chiaro il nostro sostegno a Kiev, è ugualmente chiaro che non siamo in guerra con la Russia», ha scandito bene Olaf Scholz. I due leader – il presidente francese, e il cancelliere tedesco che lo ha invitato a Berlino assieme al premier polacco – avevano da ricomporre il quadro di insieme dopo che a fine febbraio, al termine di una conferenza



