cronache da varsavia

Intervista a Marta Lempart: «La piazza non basta». L’onda femminista va alle urne

Marta Lempart nel quartier generale del movimento a Varsavia, durante la nostra intervista, con alle sue spalle una foto che ritrae lei e la compagna durante le proteste per il diritto all'aborto. Foto FDB
Marta Lempart nel quartier generale del movimento a Varsavia, durante la nostra intervista, con alle sue spalle una foto che ritrae lei e la compagna durante le proteste per il diritto all'aborto. Foto FDB

Marta Lempart è la leader delle proteste per il diritto all’aborto in Polonia. Oggi il movimento è cresciuto. «Abbiamo generato un cambiamento sociale, ora serve quello politico. Perciò sosteniamo i nostri candidati. Di Tusk mi fido: abbiamo un patto. La Commissione Ue invece ci ha tradite»

«Una volta, durante le proteste, la polizia mi ha picchiata al punto che sono rimasta bloccata a letto per un mese e mezzo. Poi c’è stata la fase in cui ho ricevuto minacce di morte. Sono stata dotata di una scorta, e siccome girava in borghese, quando i poliziotti si scagliavano contro di me alle manifestazioni, finivano per colpire pure i loro colleghi». A Marta Lempart è capitato di finire con le ossa rotte, ma politicamente si mostra infrangibile e determinata. È nota in tutta Europa come

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