- Rispetto alla risoluzione ambiziosa approvata dagli eurodeputati a dicembre, la bozza di riforma consegnata dalla presidente Metsola ha già perso molto smalto, contenuti ed efficacia, spiega l’ex segretario della commissione Libe Emilio De Capitani, che di recente ha anche vinto una battaglia: con la sentenza che porta il suo nome, la Corte di giustizia europea riconosce che anche il Consiglio deve essere più trasparente.
- In questa sua analisi per Domani, De Capitani traccia un possibile percorso per un’Ue più trasparente e quindi più democratica. Perché non prendere esempio dal Congresso Usa, dove di regola non si fa mistero delle fonti di pressione e di finanziamenti?
- Il punto cruciale è questo: la corruzione all’interno di una assemblea legislativa non si combatte tanto obbligando i rappresentanti degli interessi a indossare un badge particolare, quanto piuttosto facendo luce sulle fasi tuttora “opache” del processo legislativo dell’Unione europea.
Vedremo se e quando si fermerà la "mani pulite" europea e soprattutto quali siano state le responsabilità effettive delle persone coinvolte. Nel frattempo è però interessante vedere come il Parlamento europeo sta reagendo all’ondata di scandalo sollevata dal cosiddetto Qatargate. La prima, coraggiosa, risoluzione adottata dalla plenaria il 15 dicembre scorso prevedeva, oltre all’istituzione di una commissione d'inchiesta, l’istituzione anche di una commissione speciale incaricata di individua



