«Bye Bye Pedro (Sánchez ndr), bye bye Open Arms. Viva la libertà». Matteo Salvini ha iniziato così, parlando in spagnolo, il suo intervento a Madrid durante l’incontro dei Patrioti europei. I leader di estrema destra si sono riuniti dietro lo slogan; “Make Europe Great Again”, ispirato al “Make America Great Again” del presidente americano Donald Trump e coniato da Elon Musk.

Al vertice, organizzato dal partito di destra radicale spagnolo Vox, hanno partecipato anche il primo ministro ungherese Orbán e la leader del Rassemblement National (Rn) francese Marine Le Pen.

«Serve una rivoluzione democratica. Serve il cambiamento. Noi Patrioti siamo qui per questo, per proporre un nuovo modello di Europa, un patto tra nazioni libere, di Stati che decidono insieme su poche cose importanti nel rispetto delle proprie sovranità. Questo cambiamento guarda agli Stati Uniti dove Trump, in pochi giorni, ha dimostrato che questa rivoluzione del buon senso è possibile», ha detto il vicepremier italiano.

Nelle parole di Salvini non solo sostegno alle politiche di Donald Trump, ma anche un attacco alle istituzioni europee: «Non è l’Unione europea che legittima gli Stati ma sono gli Stati che legittimano l’Unione europea che altrimenti non esisterebbe. L’Europa non è la gabbia che hanno costruito a Bruxelles. L’Europa è libertà. Il burqa non è Europa, il gender non è Europa, il terrore e la violenza islamica non sono Europa».

E, soffermandosi sul tema dei dazi «che ancora non ci sono», ha attaccato anche le scelte economiche dell’Unione europea: «Se migliaia di operai dell’automotive stanno perdendo dei posti di lavoro, la colpa non è dai dazi di Trump ma del suicidio economico industriale e ambientale imposto da Bruxelles con la messa al bando di auto a benzina e a diesel dal 2035».

E ancora: «I popolari devono scegliere tra un passato disastroso e un futuro di cambiamento, devono scegliere tra il passato di Soros e il futuro di Elon Musk, noi abbiamo scelto».

Matteo Salvini non ha risparmiato neanche la Corte penale internazionale: «Bisogna mettere in discussione realtà come la Cpi che mettono sullo stesso piano i terroristi di Hamas e un premier democraticamente eletto come Netanyahu».

Un intervento lungo 15 minuti quello del vicepremier italiano che si è concluso con un incitamento a riscoprire le radici dei Patrioti: «Negli anni ci hanno dato dei fascisti, nazisti, razzisti, hanno cambiato le regole del gioco per cancellarci ma siamo ancora qua, più forti che mai, perché non abbiamo mai mollato, perché siamo rimasti saldi nei principi e nelle nostre convinzioni. Hanno dovuto darci ragione su tutto, sull'immigrazione, sulla sicurezza, sulla libertà di parola, sul Green deal e sulla propaganda woke».

In Italia ad attendere il ministro per i Trasporti e le infrastrutture c’è, però, una nuova polemica dopo che, per l’ennesima volta, si sono riscontrati ritardi e disagi ai treni per un guasto sulla linea ferroviaria a Bologna.

«Mentre Salvini si trastulla alla sagra del sovranismo di Madrid con Le Pen e Orbán, in Italia assistiamo al deprimente tracollo del servizio ferroviario. Da quando c’è questo governo, chi sale su un treno in Italia deve sempre farsi il segno della croce. Speriamo che Salvini, mai sul pezzo quando si parla di trasporti, torni da Madrid con una lettera di dimissioni firmata». Hanno chiesto in una nota i parlamentari M5s delle commissioni Trasporti di Camera e Senato.

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