Oggi entra in vigore l’obbligo di green pass suoi luoghi di lavoro e si annunciano proteste e disagi in tutta Italia. I lavoratori portuali sono i più irrequieti, ma ci sono anche problemi tra gli autotrasportatori. Potrebbero avere ritardi anche le reti del trasporto pubblico nelle città grandi e medie. Qui sotto trovate tutti gli aggiornamenti, mano a mano che arrivano.

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17.30 – Mentre l'intensità delle proteste cala in tutta Italia, anche sul liveblog ci prendiamo un passa, ma restiamo pronti ad aggiornare se ci dovessero essere sviluppi.

17.00 – Calano di numero anche i manifestanti a Trieste, ma il portavoce del Coordinamento Stefano Puzzer annuncia che la protesta proseguirà fino a che il governo non cancellerà l’obbligo di green pass, una prospettiva su cui però i suoi colleghi non sembra così uniti. Intanto a Roma migliaia di persone si sono riunite al Circo Massimo, dove sono stati fischiati i sindacati.

16.55 – Tra le città con molti manifestanti c’è anche Cagliari, dove hanno sfilato circa 2mila persone.

16.45 – Nelle città dove le manifestazioni sono in corso da questa mattina i numeri dei manifestanti iniziano ad assottigliarsi. A Genova sono circa un centinaio ancora davanti al porto. Dopo quattro ore è stato rimosso l’unico blocco stradale che i manifestanti avevano messo in piedi.

 

16.15 – C'è un po’ di tensione a Trieste. Una troupe della Rai è stata insultata e costretta ad allontanarsi. Fabio Tuiach, ex pugile, lavoratore del porto ed ex consigliere regionale vicinissimo all’estrema destra, ha cercato di parlare al microfono del presidio e quando gli è stato impedito ha colpito con un pugno un membro del sindacato. Il quotidiano di Trieste il Piccolo scrive che Tuiach è stato portato via da alcuni colleghi mentre i manifestanti cantavano «El pueblo Unido jamás será vencido»

16.10 – Si muove qualcosa anche sul fronte politico. Dopo le dichiarazioni di Salvini questa mattina, i senatori del Movimento 5 stelle annunciano che presto presenteranno un emendamento per ridurre il prezzo dei tamponi e «rimodulare» l’obbligo di green pass. Ieri, il leader del Movimento Giuseppe Conte era stato uno dei pochi a dare solidarietà alle richieste dei sindacati di fornire tamponi a spese delle aziende.

16.00 – Qualche centinaio di persone anche a Roma al Circo Massimo, dove il sit-in contro l'obbligo di green pass è iniziato alle 15.

 

15.20 – Francesco Seghezzi, presidente della Fondazione Adapt e collaboratori di Domani, scrive che la situazione nelle imprese in queste ore è abbastanza problematica.

15.05 – Circola un’immagine dell’ingorgo di navi che si sarebbe generato davanti a Trieste a causa della protesta contro l’obbligo di green pass. In realtà, il porto opera normalmente e quella nell’immagine non è Trieste, ma Suez.

14.50 – Un video del corteo degli studenti contro il green pass di Milano, partito poco prima di pranzo e arrivato all’Arco della pace, dove è in corso un sit-in.

14.40 – Nel frattempo, come procedono le vaccinazioni? Oltre l’80 per cento della popolazione con più di 12 anni ha completato il ciclo, mentre l’85 per cento ha ricevuto almeno una prima dose. L’Italia è uno dei paesi con le percentuali più alte e nella classifica mondiale si trova più in alto di Stati Uniti, Israele e Regno Unito.

14.30 – Arrivano anche le prime notizie di disagi nel settore dell’autotrasporto, uno di quelli che preoccupavano maggiormente negli ultimi giorni. A Domodossola un treno proveniente dalla Svizzera è stato rimandato indietro perché sui sedici autisti di tir che erano a bord, sei non avevano il green pass. Nei giorni scorsi, stime dei sindacati degli autotrasportatori parlavano di circa 5mila autisti stranieri operanti in Italia e privi di green pass perché vaccinati con Sputnik, un vaccino non ancora riconosciuto nel nostro paese.

14.15 – Youssef Hassan Holgado ha raccolto per Domani tutti i dati disponibili sulle vaccinazioni nelle forze dell’ordine. Gli agenti e i militari senza green pass sono numerosi e sono già iniziate le sospensioni. Il comando dei carabinieri, ad esempio, ha ordinato ai militari senza green pass di abbandonare le caserme.


14.00 – Intanto, il New York Times, come diverse altre testate internazionali, segue con attenzione gli sviluppi in Italia, definita «il primo paese dove entra in vigore una forma di vaccino obbligatorio».

13.40 – Un migliaio di persone, tra cui qualche decina di portuali, hanno manifestato a Ravenna.

13.20 – Un corteo molto partecipato segnalato anche a Udine.


Il punto alle 13

Presidi e sit-in contro l’obbligo di green pass sui luoghi di lavoro sono in corso nelle maggiori città italiane e di fronte ai porti principali. A Trieste, Bologna, Genova e Firenze ci sono migliaia di persone in piazza, ma i disagi sono inferiori alle aspettative. Non ci sono porti né altre maggiori infrastrutture bloccate, mentre la gran parte delle manifestazioni si sta svolgendo senza incidenti.


12.50 – Intanto, Stefano Tieri a Trieste ci segnala che un gruppo di una decina di manifestanti, tra cui alcuni noti esponenti di CasaPound, si è avvicinato al presidio dei portuali cantando l’inno di Mameli. Il gruppo non è stato accolto molto bene e ora si è defilato rispetto al presidio principale.

12.35 – Le proteste di oggi sono quasi tutte spontanee, organizzate da comitati di cittadini e dai sindacati di base, come Usb e Si Cobas. A volte però la protesta di oggi si incrocia con le richieste dei grandi sindacati. Alla Dana di Rovereto, ad esempio, la Fiom Cgil ha indetto otto ore di sciopero per chiedere all’azienda di pagare i tamponi ai lavoratori senza green pass.

12.25 – A Genova, i manifestanti sono più numerosi del previsto e continuano a presidiare alcuni varchi del porto, che però continua a lavorare senza troppi problemi.

 

12.20 – Anche a Firenze la protesta sembra piuttosto partecipata, così come a Bologna e Trieste, due città dove i manifestanti sono diverse migliaia. Flop invece a Napoli, dove ci sono solo una decina di persone al presidio convocato dal sindacato Usb di fronte alla prefettura.

12.05 – A Trieste intanto arriva anche un gruppo di manifestanti da Verona.



12.00 – Mentre proseguono manifestazioni e sit-in in tutta Italia, il segretario della Lega torna a schierarsi per un’estensione del green passa garantito dal tampone, che al momento dura 48 ore. «L'Italia è l'unico Paese europeo che impone il pass obbligatorio per andare a lavorare. O sono fuori dal mondo tutti gli altri oppure c'è qualcuno in Italia che sta esagerando», ha detto questa mattina.

11.45 – A proposito di tamponi, cosa succederà a partire dalla prossima settimana? L’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell’università stima che la richiesta quintuplicherà rispetto al periodo pre-obbligo di green pass. Dai circa 275mila tamponi giornalieri si potrebbe arriverà a 1,5 milioni, con un costo giornaliero massimo di 21 milioni di euro.

11.30 –  Ai varchi del porto di Trieste continua a esserci una folla numerosa di operai e manifestanti. Stefano Tieri, che si trova sul posto per Domani, segnala che secondo la polizia ora ci sono circa 5mila persone di fronte al varco 4. A chi vuole entrare per lavorare viene consentito l’ingresso, ma la folla è così numerosa che i camion sono costretti a fermarsi. Nel porto entrano comunque i treni merci e al loro passaggio i manifestanti scandiscono il coro «No green pass!». Tieri segnala anche un applauso spontaneo partito quando è arrivato un manifestante con un cartello «Vicenza c’è».

Manifestante al porto di Trieste (Stefano Tieri)

11.25 – Nel frattempo si discute su quanto l’obbligo di green pass sui luoghi di lavoro abbia contribuito ad incrementato le vaccinazioni. Le opinioni sono discordanti, ma una cosa è chiara: il numero di tamponi effettuati ieri ha segnato un record.

11.20 – Incerta la situazione tra le forze dell’ordine, invece. Ieri, i sindacati ricordavano che sono privi di green pass tra i 50 e i 60mila operatori del comparto sicurezza su un totale di circa 300mila.

11.10 – La segnalazione di Paolo Colombo, inviato de La7 a Genova, una delle città al centro della protesta contro l’obbligo di green pass.
 


La situazione alle 11

  • A metà mattina le proteste contro l’obbligo di green pass sono numerose e diffuse in tutto il paese, ma non si segnalano particolari disagi o tensioni.
  • Al porto di Trieste, oltre duemila manifestanti presidiano il varco 4, ma contrariamente a quanto annunciato nei giorni scorsi stanno lasciando entrare chi vuole lavorare.
  • Situazione simile a Genova. In altre città portuali, come Ancona e Gioia Tauro, ci sono cortei e sit-in.
  • Proteste contenute per il momento anche a Milano, all’Arco della pace, dove sono presenti anche una quarantina di dipendenti della società di trasporto pubblico Atm in un uniforme.
  • A Roma è atteso un sit-in al Circo Massimo alle 15 e per il momento ci sono state soltanto manifestazioni sparse.

10.55 – Qualche foto dal porto di Trieste dove si trova il nostro Stefano Tieri.

10.50 – Sui social circolano diversi video della manifestazione di Bologna, che per il momento sembra una delle più frequentate insieme a quella al porto di Trieste.
 

10.40 – Al momento si segnalano manifestazioni e sit-in in quasi tutta Italia, da Bolzano a Caserta, da Trieste a Palermo. Nella maggior parte dei casi si tratta di alcune decine di persone, qualche centinaio o migliaio nelle manifestazioni più grosse, a Bologna ad esempio sono circa duemila. Si tratta di proteste spontanee oppure organizzate da sindacati di base, come Usb e Si Cobas, che chiedono che i tamponi per ottenere il green pass vengano pagati dalle aziende. 

10.25 – Protesta meno drammatica quella del consigliere regionale del Lazio Davide Barillari, ex Movimento 5 stelle noto per le sue prese di posizione controverse. Barillari ha scritto sui social che si trova nel suo ufficio alla regione senza green pass e che non se ne andrà se non costretto con la forza.

10.20 – Questa mattina, fuori dalla base aerea militare di Sigonella, in Sicilia, si è svolto il primo sciopero del Sindacato dell’areonautica militare (Siam), che tra le e le 7.25 ha organizzato un sit in di una decina di persone fuori dai cancelli della struttura per protestare contro l’obbligo di green pass. 

10.15 – Al porto di Genova i lavoratori e i manifestanti no green pass hanno occupato il varco Etiopia da questa mattina, mentre verso le dieci un gruppo ha cercato di bloccare anche il varco San beningno. L'amministrazione del porto dice che l’operatività della struttura al momento è normale.

10.10 – Intanto, Mitsubishi Electric, che in Italia conta circa 300 dipendenti, ha comunicato che si farà carico di effettuare e pagare i tamponi ai suoi dipendenti sprovvisti di green pass. Altrettanto hanno fatto diverse aziende che impiegano lavoratori portuali, anche in seguito a una richiesta da parte del ministero dell’Interno. Confindustria, invece, è schierata contro la possibilità di far pagare i tamponi alle aziende.

10.05 – L’agenzia di stampa Reuters parla di un lancio dell’obbligo di green pass «senza particolari problemi», fino a questo momento. L’agenzia ricorda che una stima del governo contenuta in un documento riservato che ha potuto visionare parlava dell’8 per cento di dipendenti pubblici non vaccinati e del 15 per cento nel settore privato.

10.00 – Un’altra protesta è segnalata alla Fiat Avio a Rivalta, vicino a Torino, dove un centinaio di lavoratori e altri manifestanti presidiavano l’ingresso all’arrivo del primo turno.
 

9.50 – Le aziende del trasporto pubblico di Roma e Milano segnalano che non ci sono particolari disagi sulle linee al momento. Nei giorni scorsi si temeva una diminuzione delle corse a causa del personale privo di green pass. A Roma ci sono però problemi di traffico in quasi tutta la città. Oggi è infatti il primo giorno in cui è cessato lo smart working nella pubblica amministrazione, che ha riportato in presenza migliaia di lavoratori della capitale.

9.40 – Cosa ci si aspetta per oggi, quindi? La manifestazione più attesa è quella dei portuali di Trieste che hanno minacciato un blocco «a oltranza», ma che sembrano essere già tornati in parte sui loro passi. Trieste è una delle città con la più forte mobilitazione di persone contrarie al green pass, quindi ci si aspetta che il presidio sarà rafforzato da altri manifestanti, oltre ai portuali. 

Manifestazioni meno frequentate sono attese anche a Genova e ci si aspetta presidi e sit-in in tutte le principali città. Un altro settore che nei giorni scorsi aveva destato qualche preoccupazione è quello dell’autotrasporto, con numerosi autisti privi di green pass per scelta o spesso perché stranieri.

9.30 – Un video da Trieste, in cui si vede uno degli ingressi del porto presidiato da operai portuali e altri manifestanti.
 

9.25 – A Roma è previsto un presidio al Circo Massimo, ma non si esclude che si verifichino anche presidi spontanei. Nelle principali città italiane non si segnalano particolari problemi alla circolazione dei mezzi pubblici, anche se diverse aziende hanno segnalato mancanze di personale fuori dalla norma e probabilmente dovute all’introduzione del green pass.

9.15 – Ci sono già le prime due manifestazioni, ampiamente previste. A Trieste, circa un migliaio di portuali si sono schierati di fronte a uno degli ingressi del porto. Contrariamente al blocco che avevano annunciato nei giorni scorsi, per ora stanno facendo entrare i loro colleghi che vogliono lavorare e la situazione sembra meno di tesa di quanto ci si aspettava. Anche a Genova è in corso un presidio di alcuni portuali che stanno bloccando un dei numerosi varchi d’accesso. Uno dei loro striscioni recita «No green pass, no fascisti».

9.00 – Benvenuti al liveblog di Domani sulla prima giornata con l’obbligo di green pass sui posti di lavoro.

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