Secondo fonti ucraine, le truppe russe hanno abbandonato completamente la regione di Kiev e si stanno ritirando anche dalla vicina regione di Cherhihiv. Oltre una dozzina di cittadine sono state riconquistate nelle ultime 48 ore. Ma secondo molti, questa ritirata significa che i russi stanno concentrando le forze per la loro nuova offensiva.

Da Irpin a Bucha

Le cittadine alla periferia nord di Kiev sono state per oltre un mese sulle prime pagine della stampa internazionale. I lettori sono diventati familiari con nomi come Bucha, Ivankiv, Hostomel e Bordyanka. Le foto del ponte abbattuto di Irpin attraversato da migliaia di profughi hanno fatto il giro del mondo, così come la notizia dell’uccisione del giornalista Brent Renaud, colpito a un checkpoint mentre si trovava vicino alla cittadina.

I combattimenti in quest’area sono stati tra i più intensi con imboscate, assalti frontali e bombardamenti feroci da entrambe le parti. Secondo esperti e analisti militari, gli ucraini hanno quasi sempre avuto la meglio e hanno inflitto agli avversari perdite pesanti. I russi sono stati costretti a rinunciare alla conquista di Kiev e negli ultimi giorni gli ucraini sono passati al contrattacco.

La liberazione

Per tutta la settimana, gli ucraini sono riusciti ad avanzare, riconquistando nodi stradali strategici e minacciando i russi di accerchiamento. Poi, negli ultimi due gironi, la velocità delle loro operazione è improvvisamente aumentata.

Militari ucraini si sono fotografati a Hostomel e Ivankiv. Il sindaco di Bucha ha annunciato la liberazione della sua città con un video su Telegram. Troupe internazionali hanno percorso le strade intorno ad Irpin, fotografand auto civili incendiate e case distrutte.

Sul lato occidentale del fiume Dniepr, gli ucraini hanno rioccupato Borodyanka e hanno riaperto la principale via di comunicazione con Cherhihiv, che era assediata da settimane. A sera, Ilya Ponomarenko, giornalista del Kyiv Independent molto vicino alle forze armate ucraine, ha annunciato su Twitter che l’intero oblast di Kiev era stato completamente liberato.

Ritirata e concentramento

Non è ancora chiaro cosa sia avvenuto sul campo, ma sembra che la rapida avanzata ucraina di questi giorni sia dovuta soprattutto al fatto che i russi se ne sono andati quasi senza combattere. Questa ritirata era stata annunciata dal governo russo, che martedì aveva promesso una «drastica riduzione» dell’attività militare intorno alla capitale.

In pochi avevano creduto a questa promessa e gli stessi ucraini sembrano sorpresi dall’entità del ritiro russo. Ma la ritirata non significa necessariamente la fine della guerra. Gli stessi ucraini segnalano l’aumento delle attività militare nel Donbass, dove tutti gli esperti dicono che i russi lanceranno la prossima offensiva.

I russi, insomma, avrebbero rinunciato a quello che si era rivelato un impossibile attacco contro Kiev per concentrare le forze nell’unica regione in cui ritengono di avere ancora una possibilità di ottenere una vittoria militare. Per Putin, sconfiggere gli ucraini ad est e occupare il Donbass è l’ultima possibilità per chiudere l’attuale campagna con una vittoria da presentare ai suoi cittadini.

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