Il testamento di Silvio Berlusconi è stato ufficialmente aperto. La lettura del documento è avvenuta mercoledì pomeriggio di fronte agli avvocati Luca Fossati e Carlo Rimini, legali dei cinque figli, che  erano presenti in videocollegamento. Il contenuto del testo potrebbe essere diffuso a Borse chiuse (Fininvest è società quotata), probabilmente giovedì.

I due legali sono stati convocati dal notaio Arrigo Roveda, che custodiva le ultime volontà del fondatore di Forza Italia. Dall’atto non si attendono grosse sorprese: la principale incognita riguarda la destinazione del 20 per cento di Fininvest, di cui Berlusconi poteva disporre per la successione.

Il resto dell’azienda, parte della “quota legittima”, andrà in automatico ai cinque figli, ognuno dei quali otterrà l’8 per cento del colosso televisivo. I tre figli più giovani – Luigi, Eleonora e Barbara – nati dal matrimonio con Veronica Lario, saliranno al 46 per cento, mentre Marina e Pier Silvio si fermeranno al 32 per cento.

Per ipotizzare quale sarà il futuro di Fininvest, la cassaforte che controlla Media for Europe (e quindi Mediaset), la casa editrice Mondadori e il 30 per cento di Banca Mediolanum, bisogna quindi capire a chi è stato destinato il 20 per cento della società.

Berlinguer e Merlino

Fuori D’Urso e dentro Berlinguer, con annesso Corona. Dentro Myrta Merlino da La7 e un periodo di panchina per Belén e Blasi. Sono soprattutto due le novità che ridisegnano i palinsesti della prossima stagione di Canale 5, presentati martedì a Cologno Monzese.

Bianca Berlinguer lascia Rai 3 per passare a Rete 4, dove condurrà due programmi: un talk il martedì sera sulla scia di Cartabianca e un quotidiano alle 20.30, in uno slot già affollato da Vespa, Damilano e Gruber. L’ex direttrice del Tg3 si alternerà con Nicola Porro, l’uomo che ha portato Elon Musk a palazzo Chigi, che resterà pure alla conduzione di Quarta Repubblica.

L’altro ingresso di peso nel day time di Canale 5 è quello di Myrta Merlino, che lascia la rete di Urbano Cairo per prendere il posto di Barbara D’Urso a Pomeriggio 5. La conduttrice, uscita dalle grazie di Pier Silvio Berlusconi, ha scelto Repubblica per un’intervista in cui si è detta amareggiata: «Sono stata lasciata a casa senza alcun preavviso, altro che scelta concordata».

Pronta è arrivata la replica dell’ad di Mediaset: «Volevamo cambiare la linea editoriale del programma con un taglio più giornalistico e di attualità. E poi Barbara chiedeva un rinnovo biennale con la garanzia di una prima serata...».

Chi sale e chi scende

Le scelte compiute da Mediaset si muovono in un nuovo orizzonte, da cui traspare la volontà di allargare lo spettro editoriale, mirando a un pubblico politicamente trasversale. «Abbiamo trasformato Rete 4, che proponeva solo film e soap opera, in un canale di informazione», ha spiegato Berlusconi. «Ma ci mancava una figura come Bianca Berlinguer: quando gli ho fatto il suo nome mio padre è stato zitto, si è limitato ad alzare il sopracciglio».

Per il resto i palinsesti Mediaset presentano qualche novità e tante certezze, con il ritorno di Checco Zalone con il suo spettacolo Amore + Iva e le serate con Il Volo, Elisa e Orietta Berti. Maria De Filippi e la sua società (Fascino) resteranno centrali sulla rete ammiraglia, con Amici, C’è posta per te, Tú sí que vales (dove arriverà in giuria Luciana Littizzetto, anche lei da Rai 3) e la versione invernale di Temptation Island.

Gerry Scotti tornerà sui passi di Mike Bongiorno con una nuova versione della Ruota della fortuna e tornerà in sella anche Enrico Papi, con ben tre programmi. Tra gli esclusi dovrebbero invece esserci Ilary Blasi e Belén Rodriguez: L’isola dei famosi, dopo un’edizione di ascolti deludenti (e troppo trash per i gusti di Pier Silvio), potrebbe fermarsi un giro, mentre a Le Iene arriverà Veronica Gentili, altro nome in forte ascesa (dentro e fuori Mediaset).

Una discesa in campo?

La presentazione dei palinsesti televisivi è stato il primo evento pubblico, dopo i funerali del padre, per Pier Silvio Berlusconi. Il figlio maggiore dell’ex premier ha escluso ancora una volta la possibilità di una sua discesa in campo, nell’agone politico.

«Tre motivi mi spingono a non fare il passo: non mi pare giusto buttarmi senza esperienza e non potrei lasciare Mediaset all’improvviso. E poi non vedo emergenze nazionali alle porte». Pier Silvio ha poi smentito le voci che vorrebbero la famiglia in trattativa per vendere Mediaset (a Bolloré o a Cairo), come riportato da Domani nelle ultime settimane.

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