La Sicilia viene guardata sempre come il laboratorio che anticipa quello che accade su base nazionale, ed è con il peso di questa premessa che Partito democratico, Movimento 5Stelle e movimento Cento Passi hanno deciso di organizzare per la prima volta le primarie comuni per le Regionali in Sicilia.

La decisione, anticipata dal quotidiano la Repubblica, è stata assunta ieri sera «durante un aperitivo a base di olive, formaggio e taralli pugliesi fra Conte, il segretario del Pd Enrico Letta, il capogruppo grillino all'Assemblea regionale siciliana Nuccio Di Paola e il leader dei dem in Sicilia Anthony Barbagallo».

I due si sono incontrati a Roma e hanno dato l’ok nazionale per chiudere l’operazione e, a quanto racconta un portavoce del movimento Cento passi di Claudio Fava, c’è spazio anche per Carlo Calenda ed Emma Bonino. Fava è il primo candidato ufficiale: «Fino ad ora l’unico». Fava è il primo ad aver chiesto le primarie quasi un anno fa.

La data

I lavori per le elezioni regionali che si terranno a settembre sono iniziati da qualche settimana. Nei prossimi giorni ci sarà il tavolo della coalizione. M5s, Pd e Cento passi si considerano fondatori dell’insieme di partiti che ora guarda anche ad Azione e PiùEuropa: «Teniamo le porte aperte a chiunque abbia fatto opposizione a Musumeci», il presidente di centrodestra pronto a ricandidarsi, spiega il movimento civico di Fava.

Il che non preclude nemmeno il nome di Matteo Renzi e il simbolo di Italia viva, che tuttavia non risulta così incisivo nelle dinamiche regionali dopo “l'affaire” Faraone, la decisione del luogotenente di Renzi nell’isola, Davide Faraone, di appoggiare Roberto Lagalla, il candidato di centrodestra per il comune di Palermo, apparentemente senza l’ok del suo leader. Altra storia per Azione e PiùEuropa: «Non abbiamo problemi a discutere con loro, ci piacerebbe molto», riferiscono ancora dal movimento Cento passi.

I due partiti potrebbero decidere di non partecipare alle primarie ed eventualmente aggiungersi dopo. La data non è ancora stata fissata ma sarà fra il 16 e il 18 luglio, non oltre per non far precipitare nella campagna elettorale il 19 luglio, il trentesimo anniversario della strage di via D’Amelio, l’uccisione del giudice Paolo Borsellino ad opera della mafia.

Le operazioni di voto

Il voto sarà misto, online e in presenza. Per la versione digitale saranno usate le piattaforme Proxima o SkyVote, quella del Movimento 5 stelle, ma nei trenta centri più grossi saranno allestiti gazebo fisici per votare in presenza. In entrambi i casi, sia in presenza che online, sarà necessario registrarsi. Le regole-quadro erano già state definite. Le candidature dovranno essere depositate entro il 10 giugno e Fava, attualmente presidente della commissione Antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana, è già pronto.

Il passo è rilevante e fonti del Nazareno hanno preferito definire il colloquio «interlocutorio». Il tema è in fase di approfondimento, dicono, e nessuna decisione è stata ancora assunta: «È una delle opzioni», sottolineano le stesse fonti. Ma dalla Sicilia riferiscono che la decisione è stata già presa e già si pensa agli altri nomi. Per il Movimento, colpito dall’allontanamento dell’ex Iena Dino Giarrusso, il consigliere regionale Luigi Sunseri; Nuccio Di Paola, capogruppo per il M5s all’Ars e forse l’attuale sottosegretario pentastellato Giancarlo Cancelleri, che ha già corso nel 2012 e nel 2017. Per il Pd si va da Caterina Chinnici a Pietro Bartolo, e resta la carta Peppe Provenzano, vice segretario del Pd. 

Dopo il ritorno a destra di Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri, entrambi condannati per fatti legati alla mafia, e con il candidato sindaco Lagalla che non ha partecipato alle celebrazioni per la morte del giudice Giovanni Falcone, il centrosinistra cerca una strada per evitare quello che sembra un pericoloso ritorno del passato. Fiammetta Borsellino ha chiesto a gran voce di considerare la «questione morale». La scelta finale sarà per forza di cose delicata.

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