Italia

Autonomia e sindacati. E Matteo Salvini si smarca dall’agenda di Giorgia Meloni

  • La Lega ha già incassato la sua riforma simbolo e sabota quella di FdI, anticipando dei distinguo sul tipo di presidenzialismo o di premierato, che è il punto centrale della riforma costituzionale.
  • Il leader della Lega ha invece incontrato Cgil, Cisl, Uil e Ugl a cui palazzo Chigi aveva chiuso. Un’apertura di dialogo che lo pone in concorrenza con la premier.
  • Ma il pasticcio è dietro l’angolo: una nota del Mit ha anticipato la creazione di una nuova «direzione ad hoc dedicata al tema degli alloggi». Peccato che questa direzione esista già, proprio tra le numerose stanze del ministero occupato dal leader leghista.

La corsa a ostacoli delle riforme istituzionali, qualsiasi cosa un contenitore così ampio significhi, è tutta sulle spalle di Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio ha scelto convintamente di intestarsi la pratica e ha intenzione di utilizzarla sia come arma di distrazione di massa rispetto ai ben più impellenti guai del governo, che come strumento politico di egemonia culturale nel centrodestra. Eppure, una scommessa è quasi certamente persa: che la riforma dell’autonomia e quella del pre

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