È passato più di un mese, ma l’interrogazione del deputato di Italia viva Luciano Nobili, che accusa Report di avere pagato una società lussemburghese per un’intermediazione finalizzata a danneggiare il leader di Italia viva, Matteo Renzi, è ancora bloccata alla Camera.

Nella puntata andata in onda questa sera su Rai3 ha confermato quanto ha rivelato Domani: così per come è formulata non va bene, ma, ha aggiunto, non ha intenzione di desistere, nonostante siano arrivate smentite da più parti sul contenuto.

Il 3 maggio scorso, dopo l’anticipazione del filmato dell’incontro tra l’agente segreto Marco Mancini e il senatore Renzi in un autogrill andato in onda all’interno del programma di inchiesta Rai, Nobili aveva deciso di presentare un’interrogazione parlamentare per chiedere conto di un altro servizio, risalente a novembre, che criticava la gestione del governo Renzi della vicenda riguardante Alitalia e Piaggio Aerospace.

Nello specifico, il parlamentare aveva chiesto se la Rai avesse pagato una fattura di 45mila euro a una società di produzione lussemburghese di nome Tarantula, insinuando che la società avesse a sua volta pagato una fonte, Francescomaria Tuccillo.

Inoltre, il deputato aveva fatto riferimento a contatti tra il portavoce dell’ex presidente del Consiglio Conte, Rocco Casalino, e Report. Quesiti basati su «fonti giornalistiche» mai individuate, visto che i giornali citati nell’interrogazione non hanno mai rivelato tutti questi dettagli.

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Smentite ed errori

Tarantula Luxembourg ha minacciato azioni legali e ha definito le affermazioni «una bufala». Per il conduttore e autore della trasmissione, Sigfrido Ranucci, quelle di Nobili e di Italia viva sono state «reazioni anche scomposte e atteggiamenti gravi», l’interrogazione «intimidatoria» e «basata su dossier falsi contro la Rai, ovvero contro la tv pubblica di stato». Nobili stesso rispondendo a Domani aveva ammesso la possibilità: «Magari mi hanno detto una stupidaggine».

Alle smentite si sono aggiunti i problemi tecnici. Il testo della interrogazione, che Domani ha potuto visionare, reca effettivamente la data 3 maggio 2021, ore 09:29, ma il procedimento che la riguarda non è mai avanzato: secondo gli uffici della Camera non avrebbe dovuto essere presentata all’indirizzo del ministero dell’Economia, in quanto non direttamente competente, una situazione che di fatto la rende inammissibile.

Molto raramente si arriva a questo esito, prima si avviano delle interlocuzioni tra gli uffici e il parlamentare.

Due sono le soluzioni. Una è quella di ritirarla e ripresentarla in Commissione di vigilanza Rai – di cui Nobili non fa parte – un’altra è riformularla perché sia ammissibile. Il collega di partito Michele Anzaldi, segretario della Commissione di vigilanza, aveva chiarito di non volerne sapere, aggiungendo: «Nobili si sta prestando a una guerra tra servizi? Per la risposta citofonare Nobili, dalla signora che scopre Renzi all’autogrill al servizio di Report di novembre, se la vede Nobili».

Il compito spetterebbe eventualmente all’altro parlamentare di Italia viva in commissione, il capogruppo al Senato Davide Faraone.

Ieri il deputato ha di nuovo attaccato il programma: «Fanno tagli e cuci come preferiscono modificando domande e risposte. Questo sarebbe servizio pubblico?». Dalla puntata di Report è emerso che per il momento Nobili sta lavorando alla riformulazione.

A diretta domanda del giornalista, Danilo Procaccianti, ha confermato che il problema a Montecitorio sussiste ancora, ma ha continuato a minacciare: «Le assicuro che da qui alla ripresa di Report (a ottobre, ndr) ci metteremo d’accordo con gli uffici della Camera». Il giornalista ha obiettato che le premesse sono già state smentite: «Questo non cambia nulla» ha risposto.

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