Per la Federazione italiana gioco calcio (Figc) l'estate dei festeggiamenti è durata troppo poco. Il trionfo europeo della nazionale guidata da Roberto Mancini avrebbe dovuto essere la premessa per un rilancio di immagine e prestigio dell'istituzione guidata da Gabriele Gravina, ciò che avrebbe dovuto permetterle di accreditarsi come soggetto politicamente credibile oltreché vincente.

E invece già nei giorni immediatamente successivi al trionfo di Wembley sono giunte a scadenza tre cambiali che hanno portato a chiudere una seconda metà di luglio da Via Crucis per la leadership federale, ciò che ha confermato quanto sostenuto da noi di Domani: che la nazionale di Roberto Mancini c'entra nulla col movimento calcistico di cui dovrebbe essere espressione e con la federazione che ci mette il marchio e si prende i meriti. Riguardo ai tre dossier in questione la Figc, sia pure in misura diversa, ha mostrato grave carenza di leadership nel gestirli. In ordine di maturazione questi dossier portano i nomi di Spezia, Salernitana e Chievo. Cominciamo con l'ultimo.

Chievo – La giornata di oggi dirà se per la società della famiglia Campedelli vi sia ancora qualche possibilità di prendere parte al campionato di Serie B. Il Tar del Lazio dovrà decidere infatti se l'esclusione del Chievo per inadempienze amministrative, determinata dal Consiglio federale sulla base delle indicazione della Covisoc in data 15 luglio e confermata il 26 luglio dal Collegio di garanzia del Coni, debba essere sottoposta a sospensione in attesa di un esame più approfondito.

In attesa di sapere cosa decideranno i giudici del tribunale amministrativo, la federcalcio ha deciso di rinviare la composizione dei ranghi dei campionati. Una scelta prudenziale, hanno fatto sapere da via Allegri, adottata con lo scopo di evitare il rischio di un torneo in sovrannumero (da 20 a 21). Ne consegue che il calendario della Serie B 2020-21 continui a annoverare una X e che tanto il Cosenza (candidato al ripescaggio i B) quanto il Picerno (candidato alla riammissione in C) non sappiano ancora quale sarà il loro prossimo campionato né come regolarsi in materia di rafforzamento dei ranghi.

Una dimostrazione di timidezza, non proprio da federazione campione d’Europa, nei confronti di una società che già tre anni fa venne sanzionata in modo estremamente blando per la vicenda delle plusvalenze incrociate e che nel frattempo ha continuato a vivere nettamente al di sopra delle proprie possibilità. Una federcalcio dotata di spina dorsale avrebbe accettato il rischio di campionati in sovrannumero. Invece è stata scelta la linea della prudenza. Difesa dello 0-0 e poi si vedrà.

Spezia – Le nostre fonti zurighesi confermano quanto da Domani rivelato a margine della pesante sanzione comminata dalla Fifa all'A. C. Spezia per violazione delle regole sul trasferimento dei minori (divieto di ingaggiare nuovi calciatori per 4 sessioni di calciomercato): nelle stanze di via Allegri hanno accolto con estremo nervosismo il verdetto.

C'è da comprendere il motivo. A novembre 2019 (si era già sotto la presidenza di Gravina) la giustizia federale aveva patteggiato con la società ligure, allora controllata dal magnate italo-nigeriano Gabriele Volpi, una sanzione da 60mila euro per una vicenda che nel frattempo (da quasi due anni, a partire da febbraio 2018) era oggetto di indagine da parte della Squadra Mobile di La Spezia per l'ipotesi di violazione delle leggi sull'immigrazione. Una vicenda grave, ma trattata come si trattasse di pinzillacchere, quisquilie.

La pesante sanzione Fifa, oltre a tagliare le gambe allo Spezia dal momento in cui dovesse essere resa effettiva (il club comunque si appellerà) è un clamoroso ceffone alla federazione italiana. Ma anche un messaggio negativo per gli eventuali investitori stranieri. Chi vorrà fare la fine degli americani che hanno comprato la società ligure e si ritrovano puniti per una violazione della proprietà precedente?

Salernitana – Della vicenda ci siamo occupati una settimana fa. Essa continua a alimentare dubbi. Cosa succede se entro il 31 dicembre 2021 la società granata non viene ceduta? Teoricamente dovrebbe essere esclusa dal campionato di Serie A. Ma la Figc lo farà davvero? E nel caso succedesse, cosa ne sarà della Salernitana? Nelle ultime stagioni è capitato, in Lega Pro, che i campionati rimanessero monchi in corso d'opera per fallimento di uno o più club. Ma in quei casi, appunto, si trattava di fallimenti con dissoluzione delle società sportive. Il caso della Salernitana sarebbe diverso. E a quel punto, se davvero dovesse essere esclusa, dove andrebbe collocata la Salernitana dal 1° gennaio 2022 in poi? Un bel vicolo cieco in cui la Figc è andata a incunearsi. Siamo proprio curiosi di vedere come andrà a finire.

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