Italia

Con un quesito furbo, il M5s disinnesca il voto su Rousseau

Il voto indetto e rimandato nel giro di 48 ore rivela tutti i limiti della democrazia diretta dei grillini. La piattaforma serve sempre a convalidare decisioni già prese dai vertici del Movimento (e da Draghi)

 

  • La piattaforma Rousseau è di nuovo ago della bilancia per la formazione del governo Draghi e dopo la «sospensione» (sic) del voto annunciata dal capo politico reggente Vito Crimi, gli attivisti dovranno finalmente decidere come porsi.
  • Il quesito, relativo più al programma che al nome del prossimo presidente del Consiglio, sembra avere già una risposta sottintesa: Sì.
  • I Cinque stelle si erano riservati di aspettare l’uscita di Mario Draghi, ma una chiamata col garante Beppe Grillo avrebbe sbloccato l’impasse.

Il primo voto mai tenuto su Rousseau risale al 2012, quando gli iscritti vengono consultati per selezionare i candidati alle politiche di febbraio 2013. Da allora, la piattaforma inventata dai fondatori del Movimento 5 stelle ha avuto un ruolo sempre più importante nella vita politica italiana. Oggi è di nuovo ago della bilancia per la formazione del governo Draghi e dopo la «sospensione» (sic) del voto annunciata dal capo politico reggente Vito Crimi, gli attivisti dovranno finalmente deci

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