- Le consultazioni del Presidente della Repubblica non sono previste dalla Costituzione, ma vengono comunque sempre svolte per arrivare alla formazione di ogni nuovo Governo. Perciò sono reputate una consuetudine costituzionale.
- Il fatto che dalle elezioni emerga una maggioranza inequivocabile, la quale indica una persona come vertice dell’esecutivo, agevola le consultazioni, ma non significa che il Capo dello Stato debba limitarsi a ratificare il risultato elettorale e incaricare la persona indicata. Altrimenti vi sarebbe una sorta di elezione diretta del Presidente del Consiglio.
- Il Presidente della Repubblica non svolge un ruolo notarile nella formazione del nuovo Governo, nemmeno riguardo alla nomina dei ministri.
La settimana in corso rappresenta uno snodo essenziale nella formazione del nuovo governo. Il 13 ottobre prossimo, infatti, si riuniranno per la prima volta le Camere, in conformità alla scadenza – «non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni» – prevista dalla Costituzione (art. 61). Al termine delle procedure per l’elezione dei presidenti di Camera e Senato, che potrebbero protrarsi per qualche giorno, con la necessità di più votazioni, il presidente della Repubblica avvierà le consultazion



